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Il trittico Monroe–Taylor–Bardot non è soltanto una galleria di dive, ma una teoria visiva della celebrità moderna. Tre volti, tre tempi, tre modi di diventare immagine. E forse, tra tutte, è proprio Bardot a essere, come suggeriva Warhol, la vera protagonista.

Il ritratto di Brigitte Bardot secondo Andy Warhol non è solo un omaggio a una diva del cinema, ma la messa a fuoco di un momento storico in cui sessualità, politica, celebrità e arte si sovrappongono. Bardot non è soltanto l’ultima grande sex symbol del Novecento europeo: è una Marianne pop, un’immagine che, grazie a Warhol, smette di appartenere al tempo per entrare definitivamente nella storia dell’arte.

Più che un’attrice, Brigitte Bardot è stata un dispositivo culturale: un corpo che ha scardinato convenzioni morali, un volto che ha ridefinito l’idea stessa di celebrità, un’immagine che ha messo in crisi il rapporto tra cinema, desiderio e libertà femminile.

Nell’aprile 2026 apre alla King’s Gallery di Buckingham Palace la più grande mostra mai dedicata allo stile di Elisabetta II. Un percorso tra circa 200 abiti e accessori che racconta la moda della Regina come linguaggio politico, simbolico e istituzionale. Non semplice eleganza, ma una precisa strategia di comunicazione del potere

La Pop Art americana la sfiora senza carezze, l’Europa la prende con più pudore. Gerald Laing la ritrae tra il 1962 e il 1963 trasformandola in una delle immagini più iconiche della Pop Art inglese. L’opera nasce da una fotografia in bianco e nero dell’attrice, usata per il modulo di iscrizione alla mostra Young Contemporaries del 1963

Investec Cape Town Art Fair e la costruzione di un centro dell’arte globale nel continente più giovane

Dopo un mandato iniziato nel 2023, la fondazione parla di divergenze strategiche

Dal 23 dicembre, al Grand Egyptian Museum, è iniziato il restauro e la ricomposizione pubblica della seconda barca solare di Cheope. Un cantiere aperto che durerà circa quattro anni restituisce al pubblico uno dei manufatti più complessi e simbolici dell’Antico Regno

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La morte dell’attrice parigina chiude una delle traiettorie più luminose e  contraddittorie del Novecento europeo, passata dalla centralità dell’immagine alla sua radicale messa in discussione, ha attraversato cinema, costume, politica dell’immagine e attivismo, lasciando un’impronta che va ben oltre lo schermo

Gli ambienti ipogei cinquecenteschi, recentemente restaurati e integrati nel sistema museale della città, sono al centro di un ambizioso progetto di valorizzazione che si completerà nel 2026

PREMIUM

Nel Trentino Alto Adige plurilingue e complesso, l’esperienza del Südtiroler Künstlerbund mostra come la cultura possa diventare infrastruttura sociale, laboratorio creativo e rete contro l’isolamento dei territori alpini. Ce ne parla la direttrice Lisa Trockner

Succede David Wildenstein che già ricopriva l’incarico di vicepresidente con delega alla divisione investimenti e al portafoglio immobiliare del gruppo, mentre Vanessa Wildenstein assumerà ora anche la responsabilità della galleria di New York.

Un set completo della prima edizione del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien ha stabilito un nuovo record mondiale, raggiungendo 250.000 dollari all’asta e diventando il più costoso gruppo di volumi non firmati dell’autore mai venduto.

Un confronto tra artisti contemporanei e maestri tra XIX e XX secolo interroga le divisioni, spesso instabili, tra antico, moderno e contemporaneo, a partire dalla persistenza dei generi.

Dagli incendi in California alla guerra delle immagini online: i nodi più controversi dell’anno riletti attraverso opere, mostre ed eventi.

La mostra The First Homosexuals getta nuova luce sulla prima emersione pubblica del desiderio omosessuale e della diversità di genere nelle arti visive tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo

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