IL CALENDARIO DELLE MOSTRE
L’agenda sempre aggiornata delle mostre e degli eventi di tutto il mondo dell’arte
AGRIGENTO
2 mostreCLAUDIO GOBBI. LA VISIONE TRASPARENTE
CLAUDIO GOBBI. LA VISIONE TRASPARENTE
“Rovine. Fanno sognare e donano poesia a un paesaggio”, sono parole scritte nel 1850 da Gustave Flaubert e che oggi paiono risuonare nel progetto La Visione Trasparente dell’artista Claudio Gobbi (Ancona, 1971) a cura di Giusi Diana, acquisita ed esposta al museo Pietro Griffo di Agrigento dal 23 maggio all’ 11 ottobre 2024. Venticinque scatti, a colori e in bianco e nero, che Gobbi mette in dialogo con immagini documentarie riprese d’archivi siciliani e internazionali. È durante una residenza artistica avviata nel novembre 2023 nella Valle dei Templi che Gobbi inizia a riflettere sul ruolo contemporaneo delle immagini, esplorando la loro dematerializzazione e la scomparsa dell’autore nell’“epoca della loro riproducibilità tecnica”, per usare le parole di W. Benjamin. Allievo di Gabriele Basilico, Gobbi porta avanti l'eredità del maestro nella capacità di catturare l'essenza del paesaggio e immortalare una bellezza senza tempo, come la solennità dell’Efebo di Agrigento, un Kouros del V sec a.C, che si erge nella sua fierezza e semplicità al centro di una silente sala del museo. [Rischa Paterlini]
ALESSANDRIA
2 mostreALESSANDRIA PREZIOSA UN LABORATORIO INTERNAZIONALE AL TRAMONTO DEL CINQUECENTO
AMALFI
1 mostreANCONA
1 mostreUNA FAMIGLIA PER ANCONA. LA DONAZIONE MENGONI-FERRETTI
AOSTA
1 mostreARTENUMERO. GLI ARTISTI E IL NUMERO TRA XX E XXI SECOLO
ARCO
1 mostreGIOVANNI SEGANTINI IL POEMA UNIVERSALE
AREZZO
2 mostreHONORATA E GRATIOSA. L'ARS EDIFICATORIA DI GIORGIO VASARI E LA SUA IMPRESA PIÙ MIRABILE NELLA CITTÀ DI AREZZO
Curata da Francesca Chieli, la mostra illustra l’opera di Vasari architetto indagandone una delle più significative realizzazioni aretine, la Loggia di Piazza Grande, nell’ambito del programma «Arezzo. La città di Vasari» per i 450 anni dalla morte del maestro. L’allestimento valorizza il repertorio cartaceo della Fraternita con particolare riguardo alla costruzione delle Logge cinquecentesche. Dalla tavola con San Rocco di Bartolomeo della Gatta (1479), che documenta la piazza prima dell’intervento vasariano, ai documenti sulla genesi dell’opera; dal modellino ligneo delle logge commissionato a Vasari all’assenso del Granduca Cosimo I, fino alla settecentesca «Veduta di Piazza Grande» attribuita a Cristoforo di Donato Conti, la mostra presenta anche documenti come l’atto di battesimo e la copia del testamento rogato il 25 maggio 1568 presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze. Esposto inoltre il «Ritratto di Giorgio Vasari» di Pietro Ermini, le effigi dei mecenati che contribuirono alla realizzazione delle Logge e documenti relativi all’idea vasariana di condurre l’acqua in Piazza Grande, che impegnerà la Fraternita nell’impresa dell’acquedotto. (Elena Franzoia)
I VASARI “VASAI” E LA PRODUZIONE CERAMICA ARETINA DI ETÀ ANTICA
ARZIGNANO
1 mostreBARD
1 mostreBARGA
1 mostreDALLA REALTÀ AL REALISMO: ANTONIO LIGABUE E RENATO GUTTUSO
BARI
1 mostreBERGAMO
2 mostreLIN MAY SAEED
BIELLA
1 mostreDA BAJ A ZIVERI. GLI ARTISTI DELLA COLLEZIONE SANGUINETI
BOLGHERI
1 mostreTERRE RARE FRANCESCO CAVALIERE, CLAIRE FONTAINE, REMO SALVADORI, NAMSAL SIEDLECKI
BOLOGNA
10 mostreTHORNS IAH BAHIA, JURI BIZZOTTO, BASTIEN GACHET, LEANNE PICTHALL, PERLA ZÚÑIGA
ROBERT KUŚMIROWSKI. P E R S O [A] N O M A L I A
Lo spazio delle Ciminiere del MAMbo ospita la personale del polacco Robert Kuśmirowski (Lodz, 1973), curata da Lorenzo Balbi e Marinella Paderni e legata alla strage aerea di Ustica, datata 27 giugno 1980. L’appuntamento è dedicato al tema della memoria collettiva collegata a tematiche come lo smarrimento e la perdita, analizzate nel corso degli ultimi decenni attraverso installazioni ambientali per la maggior parte inedite e realizzate utilizzando elementi visivi, sonori, sensoriali nonché arredi provenienti dall’archivio personale di Kuśmirowski e da Freak Andò Antiquariato Modernariato Design, partner tecnico della mostra. Tali oggetti, con un elaborato percorso di ricerca, sono così stati trasformati in simboli che ricordano reticolati archivistici segreti nell’opera inedita «Portier», un ufficio dell’aviazione civile tedesca degli anni Trenta («Luft Hansa»), un antico cinematografo («DUSTribute») e una scatola delle meraviglie nell’installazione «Cosmorama» del 2010. L’artista polacco fa del rapporto con gli oggetti la sua cifra stilistica: li studia e gli riassegna il significato, sfumando i confini tra verità e messa in scena. (Stefano Luppi)
UNA RICERCA POLIVALENTE. ESPERIENZE DAL CENTRO VIDEO ARTE DI FERRARA
»ROBERT KUŚMIROWSKI. PERSO[A]NOMALIA
MRS THOMAS GAINSBOROUGH IN VISITA A BOLOGNA DALLA COLLEZIONE RAU PER L’UNICEF
Proviene dall’Arp Museum Rolandseck di Remagen, dov’è conservato grazie a un prestito a lungo termine come parte della collezione di Gustav Rau, il dipinto «Portrait of Mrs Gainsborough» (1777), protagonista del one-piece-show a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti. Thomas Gainsborough (1727-88) si affermò fin da ventenne come ritrattista, interprete prediletto delle esigenze di una clientela aristocratica in ritratti di dimensioni spesso importanti (figure intere a grandezza naturale) dallo stile tra il familiare e la «Conversation Piece» da un lato e il ritratto celebrativo dall’altro, in cui sempre Gainsborough seppe rinnovare la resa psicologica, l’eleganza nevrile alla Van Dick e la ricercata naturalezza di apparenza spontanea. Nel 1774 arriva a Londra dove si impone come ritrattista perfino di vari componenti della turbolenta Royal Family di Giorgio III. Il tenore estemporaneo e nobilmente informale in un contesto spesso paesaggistico, tipico di quegli anni, si ritrova nel dipinto in mostra, che raffigura con spigliatezza disinvolta ma affettuosa l’ormai cinquantenne moglie di Gainsborough, Margaret Burr. (Giovanni Pellinghelli del Monticello)
CONOSCENZA E LIBERTÀ. ARTE ISLAMICA AL MUSEO CIVICO MEDIEVALE DI BOLOGNA
LUDOVICO E ANNIBALE CARRACCI STORIE ANTICHE PER DUE CAMINI BOLOGNESI NELLA COLLEZIONE MICHELANGELO POLETTI
TRAMANDO TRE ITINERARI FRA PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA, MUSEO MORANDI E MAMBO - MUSEO D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA NEL SEGNO DI FRANCESCO ARCANGELI
ULISSE - SCENE E RETROSCENE DI UN KOLOSSAL ITALIANO. FOTOGRAFIE ORIGINALI D'EPOCA
BOLZANO
2 mostreBRESCIA
7 mostreBRUNO ROMEDA. LE GEOMETRIE DELLA MATERIA
FRANCESCO CITO. ARCHIVE IN PROGRESS – EDITI E INEDITI
GIUSEPPE BERGOMI. SCULTURE 1982/2024
TWENTY GLI ARTISTI DEL XX SECOLO DEL VENTENNIO DELLA GALLERIA
VOCE DI MOLTITUDINI ZEHRA DOĞAN, SHADI GHADIRIAN, IVA LULASHI, ZANELE MUHOLI, TERENCE KOH
CALASETTA
1 mostreETTORE FICO - DIALOGHI CONTEMPORANEI. UN ARTISTA, UN MUSEO, UNA COLLEZIONE
CANELLI
1 mostreCARRARA
2 mostreROMANA MARMORA. STORIE DI IMPERATORI, DEI E CAVATORI
L’antica città romana di Luni, tra il mare e le Alpi Apuane, deve la sua fortuna all’attività estrattiva delle cave circostanti che l’hanno resa famosa fin dall’antichità per la quantità e varietà dei marmi, richiestissimi da Roma e da tutta la penisola a partire dall’età augustea. Marmi bianchi e cipollini fino ai vari tipi di bardiglio estratti nel bacino di Colonnata dove il sito di Fossacava, aperto al pubblico dal 2021, è una delle poche cave di età romana a essere stata oggetto nel 2015 di uno scavo stratigrafico che ha permesso di ricostruire storia, tecniche e strumenti utilizzati dagli operai specializzati nelle operazioni di taglio, movimentazione, riquadratura, segagione manuale e selezione del marmo prima della sua partenza verso il porto di Luni o la via Aemilia. Il percorso espositivo in quattro sezioni è anticipazione del Museo del Marmo in fase di riallestimento ed è a cura di Giulia Picchi della Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara e di Stefano Genovesi, direttore del Museo del Marmo di Carrara e dell’area archeologica di Fossacava, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. (Laura Giuliani)