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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliLe città antiche del Mediterraneo erano costruite sull'acqua. Ma oggi l'acqua sale e diventeranno città sommerse. Una ricerca pubblicata dalla più autorevole rivista scientifica del mondo «Nature», dà per certi i danni gravissimi provocati dai cambiamenti climatici ai 49 siti del Patrimonio Unesco lungo le sponde del Mediterraneo. 37 di loro saranno inondati entro il 2100.
Ferrara, il Delta sotto il mare
Il sito Unesco è composito: nel 1995 il titolo Unesco viene assegnato a Ferrara con la denominazione di «Città del Rinascimento» nel suo complesso (l’area medievale e rinascimentale, ma anche le mura, il parco urbano, edifici del ’900), successivamente nel 1999 viene esteso includendovi le «Delizie, residenze dei duchi d’Este» nel Delta del Po.
È soprattutto quest’ultima parte a destare la preoccupazione più elevata secondo la ricerca di «Nature»: i dati parlano di un rischio alluvionale con innalzamento del livello del mare al massimo grado già oggi (superiore a 9 su una scala di 10), così come del rischio erosione delle coste (fascia alta «7.1-9.0»).
«Da anni, spiega l’assessore comunale Roberta Fusari (che coordina una cabina di regia del sito composta anche da Provincia, Parco regionale del Delta, Segretariato Emilia Romagna del Mibac e Regione), ci occupiamo di questi rischi visto che metà della provincia di Ferrara, e quindi il Delta del Po, è sotto il livello del mare». Fusari riassume le iniziative intraprese: «Attraverso la progettazione europea lavoriamo a un Piano di adattamento per il sito che sarà inserito nel Piano di gestione, attivo già dal 2005. Stiamo inoltre predisponendo per il 2019-20, per Ferrara dove maggiore è il rischio idraulico, due progetti internazionali di cooperazione europea legati ai centri storici e al cambiamento climatico».
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Il Delta del Po nelle vicinanze di Ferrara
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