Image

Da sinistra, Agnes Husslein e Heidi Horten nel 2018

Image

Da sinistra, Agnes Husslein e Heidi Horten nel 2018

Scomparsa in mattinata Heidi Horten

Il 3 giugno era stato inaugurato il suo museo privato nel cuore di Vienna, è deceduta domenica 12 giugno nella sua villa sulle rive del Wörthersee in Carinzia

Flavia Foradini

Leggi i suoi articoli

Heidi Horten è deceduta domenica 12 giugno nella sua villa sulle rive del Wörthersee in Carinzia. Con un patrimonio stimato in 3 miliardi di dollari, la collezionista era considerata la donna più ricca in Austria. Nelle ultime settimane correvano voci di severi problemi di salute, e il 3 giugno l’81enne non aveva partecipato personalmente all’inaugurazione del suo museo privato in un palazzo appositamente restaurato nel cuore di Vienna, un progetto cui teneva molto e a cui aveva dedicato gli ultimi tre anni. Il 2 giugno abbiamo raccontato il nuovo museo nell’articolo «Il museo di Heidi Horten nel cuore di Vienna».

Era nata il 13 febbraio 1941 a Vienna da una famiglia della piccola borghesia. Nel 1959 incontrò il futuro marito, Helmut Horten, che sposò nel 1966. Nel 1987 l’uomo morì lasciandole in eredità un patrimonio stimato in un miliardo di dollari, riconducibile in parte ad una vasta fortuna radicata nel nazionalsocialismo e in pratiche, accertate anche da un recente rapporto di due storici, di arianizzazione di beni di proprietà di ebrei, il nostro giornale ha dedicato all’argomento il reportage «L’«arianizzazione» aleggia sul Museo Horten».

Soprattutto a partire dagli anni ’90 Heidi Horten prese a investire massicciamente in arte moderna e contemporanea: la sua collezione comprende oggi circa 700 opere che spaziano dall'arte moderna all'arte contemporanea, con artisti di primissimo piano.

Da sinistra, Agnes Husslein e Heidi Horten nel 2018

Flavia Foradini, 12 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Affamato di spazi, soprattutto per le opere di grandi dimensioni, il museo viennese inaugura la sua terza sede alle porte della capitale. Prima mostra dal 9 aprile con il «best of», da Baselitz a Richter, al Pop austriaco 

Le peripezie di un’opera appartenuta originariamente a una delle più colte famiglie ebraiche di Vienna, ora in vendita da Im Kinsky

Tre mostre per la Capitale Europea della Cultura 2024: a Linz e Bad Aussee si analizza il controverso mercante berlinese; a Lauffen 15 autori contemporanei illustrano la loro visione sull’argomento

Su due piani e in sette capitoli, il museo possiede fra l’altro 800 dipinti dei «quattro cavalieri» Günter Brus (scomparso lo scorso febbraio), Otto Muehl, Hermann Nitsch e Rudolf Schwarzkogler. All'orizzonte una mostra con il Museo del Novecento di Firenze

Scomparsa in mattinata Heidi Horten | Flavia Foradini

Scomparsa in mattinata Heidi Horten | Flavia Foradini