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Il porticato della Ca' d'Oro durante i giorni dell'acqua alta. Cortesia Unisve

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Il porticato della Ca' d'Oro durante i giorni dell'acqua alta. Cortesia Unisve

Marea a Venezia. Chi pagherà | 5. La Galleria Franchetti

360 milioni di euro: a tanto ammonterebbe il danno ai soli beni pubblici dopo le ondate di marea eccezionale iniziate il 12 novembre

Veronica Rodenigo

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Alla Ca’ d’Oro, affacciata sul Canal Grande, l’acqua è giunta a lambire la sommità della vera da pozzo in marmo rosso di Verona, collocata al centro del cortile interno, allagando il porticato dalla ricca pavimentazione musiva e i magazzini.

«Abbiamo beneficiato di un piccolo fondo ministeriale d’emergenza per il ripristino della biglietteria e dei danni impiantistici, con un black out durato una settimana», spiega la direttrice Claudia Cremonini che nei giorni dell’emergenza è scesa in prima persona accanto a tecnici, restauratori e studenti dell’Istituto Veneto Beni Culturali (con cui il Polo Museale aveva già stretto una convenzione per un progetto pilota per la manutenzione del mosaico) e delle ditte specializzate Unisve e Seres, coinvolte grazie al sostegno economico del comitato Save Venice.

È grazie a quest’ultimo che si è potuto far fronte ai lavori di stretta urgenza come lavaggi dei mosaici pavimentali e marmi parietali, basamenti delle statue, l’applicazione di protettivi naturali, stuccature per fessurazioni e distacchi, sostituzione di alcuni conci e manutenzione delle inferriate oramai corrose. Ora si proseguirà con la vera da pozzo e la riva d’approdo.

«Stiamo formalizzando in questi giorni un resoconto dettagliato dei danni e mettendo a punto progetti esecutivi di restauro», specifica Cremonini. Il problema è la carenza d’organico: alla Ca’ d’Oro non ci sono più restauratori interni né per la parte architettonica né per i dipinti.



Marea a Venezia. Chi pagherà

1. Un bagno costosissimo
2. La basilica
3. Le chiese
4. Il Conservatorio
5. La Galleria Franchetti

Veronica Rodenigo, 13 febbraio 2020 | © Riproduzione riservata

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