STEFANO CAUSA

Uno dei libri più briosi e intelligenti di questi anni si avventura nel mercato, carosello di centri e colpi a vuoto, capolavori e bidoni

Un excursus sulla fisicità degli autori antichi e moderni e su tutte le funzioni corporali non facili da maneggiare con la storia dell’arte come la pratichiamo in Italia

Un itinerario di Maria Grazia Gargiulo nell’illustrazione e nelle arte applicate, territori ancora poco noti

Un’autobiografia («geniale e torrenziale») scritta da Luca Beatrice attraverso le sue biografie dei contemporanei

Roberto Nicolucci si è cimentato nell’ardua opera di raccontare l’artista come non se l’avessimo mai visto, con accostamenti nuovi e brillanti

Il libro di Claudio Pescio guarda con altri occhi opere date per scontate, invita a ripensare come si divulga la storia dell’arte e trasforma il lettore in voyeur

Un libro esemplare sul mestiere di pittore nell’Autunno del Rinascimento

I lavori dal 1991 al oggi, il dialogo tra parole e immagini e la dicotomia tra chi guarda e chi è guardato nell’ultimo volume sull’artista pubblicato da Adelphi

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Stefano Causa immagina di conservare, tra i libri del dopoguerra, due soli titoli dello scrittore francese: «La domenica della vita» e «Zazie nel metrò»

Stefano Causa immagina di conservare, tra i libri del dopoguerra, due soli titoli dello scrittore francese: «La domenica della vita» e «Zazie nel metrò»

Gli abissi erotici di uno dei più importanti pittori europei in un saggio a cura di David H. Solkin

Elena Pontiggia ci scorta con giustezza e giustizia nell’universo di un altro dei pittori novecenteschi dalla perfetta reperibilità figurativa

Il pregio della riedizione dell’opera di Salvatore di Giacomo, preziosa nel merito e nel metodo, non tocca solo la confezione impeccabile, ma anche le quattro mani della curatela di Roberto Nicolucci e Laura Cannavacciuolo

Duemila anni di sculture, oggetti, dipinti, incisioni e disegni visti dalla parte tergale per raccontare una storia dell’arte di carattere omoerotico

Un tesoretto di pagine sei e ottocentesche che decolla dal massimo genio barocco meridionale culminando nella restituzione a Géricault di un soggetto romano datato al 1817

Nel volume edito da Quodlibet l’eccentrico scrittore e pittore di origine belga ci guida in viaggi immaginari in Paesi che non esistono

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