GIAN ENZO SPERONE

Per il gallerista e collezionista torinese le opere bisogna farle circolare, scambiarle e condividerle. Anche se non ci si vorrebbe mai separare da loro

Visita della mostra al Mart di Rovereto in compagnia del collezionista

Corrado Cagli, sperimentatore instancabile, era emigrato nella New York degli anni ’40 dove divenne amico di Balanchine e Stravinskij. Tornato a Roma, fu apprezzato dall’aristocrazia romana ma poi dimenticato nel dopoguerra. Ora...

A Gian Enzo Sperone, amico personale di antica data, che aveva condiviso la sua passione vivace e intensa per l’arte, abbiamo chiesto un ricordo che ci ha dettato poche ore dopo la scomparsa dell’imprenditore

John Richardson e Goffredo Parise, Massimo Mila e Robert Rosenblum, Leo Castelli, Moravia e Arbasino: incontri e racconti del celebre gallerista «pendolare» quando New York creava il suo mito e Roma e Torino producevano cultura

Com’era Aldo Mondino, il geniale artista-pittore-scultore che si dilettava di paradossi dipingendo rebus ironici e coltivava la sua indipendenza (di dandy) sguazzando nel brodo infinito dei doppi sensi

Libraio, editore, mercante, collezionista ed esegeta di Marcel Duchamp, nonché poeta errante poliglotta. È stato un campione del pensiero laico e indipendente. Il ricordo di Gian Enzo Sperone

Gian Enzo Sperone ricorda l'antiquario di Torre Canavese

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Gian Enzo Sperone: «L'arte contemporanea non tollera dissensi anche di fronte a banalità eccelse»