Specchiera in legno intagliato dorato e inclusioni in cristallo «alla Boems» entro soffiato verde, Venezia metà del XVIII secolo, della bottega di Giuseppe Lorenzo Briati

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Specchiera in legno intagliato dorato e inclusioni in cristallo «alla Boems» entro soffiato verde, Venezia metà del XVIII secolo, della bottega di Giuseppe Lorenzo Briati

Un gatto a processo

Da Cambi tre aste, dal 15 al 17 giugno, tra lacche veneziane, smalti rinascimentali, dipinti e sculture

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Arianna Antoniutti

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Dal 15 al 17 giugno, nelle sale del Castello Mackenzie, sede genovese della casa d’aste Cambi, si tengono tre vendite in cui sono messi all’incanto lotti di antiquariato, dipinti antichi, scultura e oggetti d’arte. È possibile partecipare alle aste sul sito, seguendole in diretta streaming.

Il 15 giugno l’asta è dedicata alla Villa Bucci-Errani di Faenza, con gli oltre 300 lotti fra arredi e opere d’arte della villa faentina, in cui si sono intrecciate le storie e gli interessi collezionistici di Deo Errani, industriale e raffinato appassionato di antiquariato, della moglie Carla Bucci e dei loro figli. Il 16 giugno è la volta dei «Dipinti antichi», una selezione di 249 opere provenienti da collezioni private, e infine, il 17 giugno, sono due i cataloghi proposti, uno rivolto alla scultura antica e agli oggetti d’arte, l’altro alla «Scultura del XIX-XX secolo».

«L’asta Villa Bucci-Errani in Faenza rappresenta un raffinato spaccato del collezionismo italiano del dopoguerra, afferma Carlo Peruzzo, esperto «Scultura e oggetti d’arte» per Cambi. Sono infatti presenti sontuosi arredi e lacche veneziane, come la rara consolle con specchiera della metà del XVIII secolo, proveniente dalla bottega di Lorenzo Briati (stima 80-120mila euro), e oggetti d’arte, tra cui rarissimi smalti policromi rinascimentali». Tra questa tipologia di oggetti, si segnala la splendida coppa rinascimentale veneziana (30-40mila), decorata con baccellature a rilievo a smalto bianco. Ancora, tra le opere antiche, figurano il fonte battesimale del XIV secolo (8-12mila) e la rinascimentale «Madonna in trono e quattro santi» attribuita a Davide Ghirlandaio (40-60mila).

Per l’asta di dipinti antichi del 16 giugno, la selezione di opere, databili dal XV al XIX secolo, include soggetti sacri, profani, episodi mitologici, scene di genere, vedute e paesaggi, oltre a nature morte e capricci architettonici. «Per quanto riguarda l’arte sacra, spiccano certamente la splendida predella riconducibile alla cerchia di Bernardino Lanino (25-30mila) e la bellissima «Madonna con Bambino e santi francescani» di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (10-15mila), sottolinea Gianni Minozzi, esperto «Dipinti e Disegni antichi» della casa d’aste. Per quanto riguarda invece l’ambito profano, tra le opere più interessanti desideriamo mettere in evidenza la grande tela di Nicolò Bambini raffigurante il “Trionfo di Galatea” (30-40mila), la splendida raffigurazione di “Teti nella fucina di Vulcano” di Antonio Balestra (40-50mila) e, naturalmente, l’interessantissimo “Processo al gatto” (30-40mila), opera dell’enigmatico Maestro della Fertilità dell’Uovo».

Infine, l’asta del 17 giugno si apre alle ore 14.30 con oltre 200 sculture e oggetti la cui datazione è compresa tra XIV e XX secolo. Tra i top lot Carlo Peruzzo segnala il «“Busto di sant’Antonio Abate” (25-30mila), preziosa e significativa testimonianza della produzione tra Lombardia e Veneto della seconda metà del XV secolo, e un importante gruppo di cere, tra cui spicca una “Crocifissione con Corpus Christi Anatomico” (4-5mila) che mostra le parti interne del corpo».
L’asta prosegue poi con la Scultura del XIX-XX secolo, un appuntamento diviso per aree regionali di produzione, in cui figurano, per la scuola napoletana, opere di Achille d’Orsi, Vincenzo Gemito e Giovanni Battista Amendola. «Di grande interesse, continua Peruzzo, è la scultura in marmo raffigurante “La Pudicizia” di Cesare Lapini (20-25mila), scultore molto apprezzato anche dal collezionismo internazionale, e le due teste in bronzo di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano (25-30mila) di Francesco Messina. In ultimo, all’interno del catalogo è presente un omaggio a un autore troppo poco conosciuto ma di altissima qualità, Antonio Maria Morera (1888-1964), di cui abbiamo raccolto un nucleo di diciassette interessanti pezzi, tra cui disegni, dipinti, gessi e sculture».

Specchiera in legno intagliato dorato e inclusioni in cristallo «alla Boems» entro soffiato verde, Venezia metà del XVIII secolo, della bottega di Giuseppe Lorenzo Briati

«Madonna in trono e quattro santi», attribuito a Davide Ghirlandaio

«Il processo al gatto», del Maestro della Fertilità dell'Uovo (XVII-XVIII secolo)

«Sant’Antonio Abate» della seconda metà del XV secolo, Giovanni de Fondulis o Agostino de Fondulis (particolare)

Arianna Antoniutti, 11 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

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