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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliL’edizione autunnale di Mercanteinfiera, appuntamento di arte, modernariato e collezionismo vintage organizzato e ospitato da Fiere di Parma e previsto dal 29 settembre al 7 ottobre, è ormai un evento composto da migliaia di stand cui partecipano alcune decine di migliaia di persone (all’edizione di primavera sono stati 50mila) collezionisti ed esperti alla ricerca del pezzo raro o anche solo curioso.
Impossibile, infatti, tra gli espositori provenienti da Italia ed estero non individuare qualcosa di speciale tra dipinti, disegni, stampe, sculture, oggetti, tappeti, mobili dal Cinquecento al 1850, cui si aggiungono quadri di Haring, Severini, Fontana, Richter, Schifano, il modernariato e il design di Ponti, Pomodoro o Borsani.
Come per ogni edizione, la «cifra» della fiera è rappresentata anche dalle mostre collaterali. Al centro di Mercanteinfiera ci sono le perle, nate come atto di fede attraverso i rosari prodotti a Venezia e ben presto divenute moneta di scambio tra la Repubblica di San Marco e l’Africa per barattare spezie, avorio e schiavi.
La mostra «La via delle perle di vetro da Venezia a Timbuctù, XV-XX secolo», curata da Augusto Panini, ne illustra la storia attraverso l’esposizione di perle di vetro trecentesche di tradizione romana e bizantina, monocolori o dai cromatismi fantasiosi.
La Fiera organizza anche un omaggio al carrozziere e designer modenese Sergio Scaglietti: in «Da lamiera a design: la maieutica di Sergio Scaglietti» viene illustrato il rapporto tra il grande artigiano scultore delle carrozzerie per decenni della Ferrari e il patron di quest’ultima Enzo.

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