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Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliGli ultimi, aristocratici proprietari del Domaine furono i duchi d’Aumale, Enrico d’Orléans e la moglie e cugina Maria Carolina Augusta di Borbone-Sicilia. Dopo un restauro di tre anni il 23 febbraio riaprono al pubblico gli appartamenti realizzati nel 1844 dall’architetto Victor Dubois in occasione del matrimonio ducale, al piano terreno del cinquecentesco Petit Château Renaissance.
Le otto sale furono decorate tra 1845 e 1847 da Eugène Lami che grazie al colto committente, valoroso militare e grande collezionista, poté declinare con accenti già eclettici il gusto storico di derivazione romantica, utilizzando quei neo-stili che ebbero larga fortuna durante il Secondo Impero.
Pensati come opera d’arte totale, i due simmetrici Petits Appartements sono l’unico esempio in Francia di appartamenti principeschi perfettamente conservati legati alla Monarchia di Luglio. Con un costo totale di 2.576.675 euro, che ha compreso anche la realizzazione del nuovo Gabinetto di Arti Grafiche, il restauro è stato finanziato per 1.601.617 euro dall’Institut de France e per i restanti 975.058 dal Ministero della Cultura.
I lavori, diretti da Pierre-Antoine Gatier dei Monuments historiques e orientati alla massima durabilità, hanno previsto un sottoparquet per limitare l’usura del passaggio dei visitatori, oltre a un generale adeguamento climatico e illuminotecnico. Strettamente conservativo l’intervento su decorazioni, opere e arredi.
Grande rilevanza ha avuto il ripristino degli apparati tessili: tutti quelli ancora utilizzabili sono stati restaurati e riesposti, mentre quelli ormai troppo deteriorati sono stati sostituiti da duplicati e riposti nei depositi.
Analogo destino per le opere di arte grafica, i cui originali sono ora conservati nel Gabinetto di Arti Grafiche. Al restauro di opere e arredi hanno contribuito anche mecenati privati, imprese e associazioni come Amis du Musée Condé e Friends of the Domaine de Chantilly.

La Camera della duchessa del Petit Château Renaissance di Chantilly prima dei restauri. © Sophie Lloyd
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