Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliHeidi Horten è deceduta domenica 12 giugno nella sua villa sulle rive del Wörthersee in Carinzia. Con un patrimonio stimato in 3 miliardi di dollari, la collezionista era considerata la donna più ricca in Austria. Nelle ultime settimane correvano voci di severi problemi di salute, e il 3 giugno l’81enne non aveva partecipato personalmente all’inaugurazione del suo museo privato in un palazzo appositamente restaurato nel cuore di Vienna, un progetto cui teneva molto e a cui aveva dedicato gli ultimi tre anni. Il 2 giugno abbiamo raccontato il nuovo museo nell’articolo «Il museo di Heidi Horten nel cuore di Vienna».
Era nata il 13 febbraio 1941 a Vienna da una famiglia della piccola borghesia. Nel 1959 incontrò il futuro marito, Helmut Horten, che sposò nel 1966. Nel 1987 l’uomo morì lasciandole in eredità un patrimonio stimato in un miliardo di dollari, riconducibile in parte ad una vasta fortuna radicata nel nazionalsocialismo e in pratiche, accertate anche da un recente rapporto di due storici, di arianizzazione di beni di proprietà di ebrei, il nostro giornale ha dedicato all’argomento il reportage «L’«arianizzazione» aleggia sul Museo Horten».
Soprattutto a partire dagli anni ’90 Heidi Horten prese a investire massicciamente in arte moderna e contemporanea: la sua collezione comprende oggi circa 700 opere che spaziano dall'arte moderna all'arte contemporanea, con artisti di primissimo piano.

Da sinistra, Agnes Husslein e Heidi Horten nel 2018
Altri articoli dell'autore
La narrazione della capitale austriaca, che Franco Cardini ha recentemente pubblicato con Il Mulino, è costellata di sconcertanti svarioni storici, geografici, linguistici, alcuni dei quali emendabili con una veloce ricerca sul web
La pubblicazione del catalogo ragionato dell’esponente del periodo Biedermeier austriaco si inserisce all’interno di un’operazione più ampia del Belvedere di Vienna: un progetto di banche dati relative a artisti iconici della storia locale ben rappresentati nelle raccolte del museo
Nel Belvedere Inferiore è un compendio inevitabilmente lacunoso, ma interessante, di 60 donne attive tra il 1910 e il 1950 soprattutto in Europa
Il nuovo direttore dell'Albertina di Vienna, Ralph Gleis, racconta i suoi progetti futuri, compresi vernissage per bambini per un approccio «kid first». E confida: «È in Italia che ho scelto la storia dell’arte»