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Raddoppiano Tintoretto e un seguace di Bosch

Il resoconto dell'asta principale di pittura antica di Dorotheum a Vienna

Vittorio Bertello

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Nell’asta di pittura antica di Dorotheum del 18 ottobre (il primo catalogo, quello più corposo ed importante) sono stati venduti 82 lotti su 127. Se il dato percentuale del venduto non è eccezionale (per numero di lotti corrisponde al 64,6%), le singole aggiudicazioni raccontano invece un’asta vivace e combattuta, soprattutto per alcuni lotti.

Una rappresentazione dell’«Inferno» di un seguace di Hieronymus Bosch, un olio su tavola che partiva da 200-300mila euro di stima, è salita fino ai 527.600 euro del prezzo finale (diritti compresi). «La battaglia tra i Filistei e gli Israeliti» di Jacopo Tintoretto, un olio su tela di 146x231 cm la cui attribuzione, avvertiva la scheda del catalogo, era stata confermata dagli studiosi Mauro Lucco, Bernard Aikema e Vilmos Tátrai, ha più che raddoppiato le valutazioni di 300-400mila euro finendo per passare di mano a 907.500.

Un «San Gerolamo» di Jusepe de Ribera, proveniente da una collezione privata europea, dagli 80-120mila euro delle valutazioni saliva fino ai 308mila euro dell’aggiudicazione finale. Una scena portuale ripresa presso la città di Anversa da Jan Brueghel il Vecchio, corredata da un certificato redatto dallo specialista Klaus Ertz, superava le aspettative (250-350mila euro) fino a toccare i 430.700.

Infine, proprio l’ultimo lotto del catalogo, una «Veduta del Canal Grande con il Ponte di Rialto» di Giuseppe Bernardino Bison, andava aggiudicata a 320.200 euro contro una quotazione di 180-220mila.

Vittorio Bertello, 10 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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