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Una delle hall dei locali della Fondazione Luigi Rovati a Milano

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Una delle hall dei locali della Fondazione Luigi Rovati a Milano

Fiocco rosa: è nata la Community Valore Cultura

Alla nuova piattaforma degli enti culturali di diritto privato partecipano Teha Group, Fondazione Biscozzi Rimbaud, Fondazione Bracco, Fondazione Elpis, Fondazione Golinelli e Fondazione Luigi Rovati

Vittorio Bertello

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È nata la Community Valore Cultura, piattaforma di enti culturali di diritto privato promossa da Teha Group e da Fondazione Biscozzi Rimbaud, Fondazione Bracco, Fondazione Elpis, Fondazione Golinelli e Fondazione Luigi Rovati. Sono tutte istituzioni che coprono le diverse «anime» del sistema culturale e svolgono le proprie attività in realtà territoriali molto diverse tra loro, offrendo un modello innovativo di collaborazione e visione strategica.

La neocostituita Community Valore Cultura parte dalla consapevolezza che il sistema culturale privato in Italia rappresenta un asset diffuso per il nostro Paese, con un effetto volano sul sistema economico e sociale nazionale e locale e un ampio potenziale di crescita, come testimoniato da alcuni numeri.

• Sono ad oggi 1.546 gli istituti culturali di proprietà privata aperti al pubblico, pari al 35% dei 4.416 complessivi in Italia); • questi enti registrano complessivamente 30,76 milioni di visitatori, di cui il 35% provenienti dall’estero; • il 53% si concentra nel Nord Italia, il 26% nel Centro e nel 21% nel Sud e nelle Isole; • il 54% è aperto al pubblico per più di 4 giorni a settimana; • il 53% propone attività didattiche-educative e circa il 18% organizza convegni, conferenze e seminari online; • il 49% utilizza con diverse modalità tecnologie digitali.

Pertanto, come prima attività, la Community Valore Cultura ha posto la costruzione dell’indice di misurazione dell’impatto sociale ed economico delle imprese culturali sul territorio. Nella fase di sperimentazione è stata condotta una ricerca sul pubblico per determinare le componenti di motivazione, soddisfazione e valore dell’esperienza culturale in diversi contesti. L’indagine condotta tra le Fondazioni della Community su un campione parziale, ma già significativo, di oltre 500 casi, ha dato indicazioni importanti.

• Nell’orientamento di scelta nei confronti dell’offerta culturale prevale nettamente non solo tra i giovani l’uso di Internet e dei social network; • il livello di soddisfazione nelle diverse esperienze culturali è molto elevato: il valore medio è di 8,7 su 10; • l’innovazione è l’aspetto maggiormente apprezzato, seguito dalla percezione della propria crescita culturale e dalla componente partecipativa; • l’esperienza vissuta è in gran parte (oltre l’80%) ricondotta a stimoli positivi come il senso di benessere e l’emozione; • oltre all’iniziativa in sé, vengono particolarmente apprezzate le modalità di allestimento e di comunicazione; • un ulteriore dato significativo riguarda il fatto che l’82% del campione ripeterebbe l’esperienza e il 95% la consiglierebbe ad altri.

Sulla scorta di questi dati, si può affermare che «il sistema culturale privato costituisce un pilastro portante della società e dell’economia del nostro Paese, integrandosi con il sistema pubblico nel rendere inclusive attività nell’ambito dell’arte e della scienza che spaziano dalle visite a collezioni permanenti o mostre temporanee, ai laboratori didattici per le scuole, ai convegni, ai corsi formativi fino alle diverse tipologie di eventi». È il commento di Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile Area Scenari e Intelligence di Teha Group.

«Dai dati della ricerca, insieme ad altri elementi metodologici di contesto, è stato costruito l’indice di misurazione dell’impatto sociale delle diverse esperienze culturali. In particolare, sono state ricavate dimensioni integrate relative ai processi di valorizzazione, fidelizzazione, soddisfazione ed espansione ed altro che hanno portato a un indice sintetico e che vengono proiettati per tipologie/cluster sociali. In questo modo, successivamente, l’indice di impatto sociale verrà integrato con quello di impatto economico per arrivare a un unico indice sintetico», ha sottolineato Mario Abis, professore di Statistica e Ricerche presso l’Università Iulm di Milano e advisor scientifico della Community Valore Cultura.

«Questa iniziativa nasce dalla volontà di dare un valore sia sociale sia economico agli investimenti che le istituzioni private alimentano nell’interesse dei territori e delle comunità, e che spesso non hanno i giusti riconoscimenti», ha commentato Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati.

«Questo progetto rappresenta per noi un primo importante passo per definire una base solida e misurabile dell’impatto che le attività culturali della Fondazione Golinelli generano sui territori, sulle persone e sulle comunità. In particolare, riteniamo cruciale valorizzare il ruolo della cultura scientifica e tecnologica, integrata con la dimensione umanistica, come motore di crescita individuale e collettiva: un sapere che stimola il pensiero critico, alimenta l’innovazione e rafforza la capacità di affrontare le sfide complesse del presente e del futuro», ha aggiunto Andrea Zanotti, presidente della Fondazione Golinelli.

Per Diana Bracco, presidente dell’omonima Fondazione, «sin dal 2011 Fondazione Bracco ha avviato, sostenuto e diffuso numerose ricerche sui benefici della fruizione culturale per il benessere individuale. Tali studi hanno conferito ulteriore evidenza scientifica al valore dell’investimento culturale come leva per migliorare la qualità della vita e favorire l’inclusione sociale. Oggi, il lancio di una nuova Community che si interroga sull’impatto socio-economico generato dalla cultura rappresenta un passaggio molto significativo».

«Ci proponiamo di raggiungere tutte le età al fine di valorizzare e potenziare l’impatto socio-economico delle nostre offerte culturali e didattiche in un territorio, Lecce e la Puglia, non ancora avvezzo all’arte moderna e contemporanea, oltreché di costituire un polo di attrazione per i visitatori stranieri», ha evidenziato Dominique Rimbaud, presidente della Fondazione Biscozzi Rimbaud Ets.

«Il ruolo svolto dalle fondazioni culturali come strumento di avvicinamento e scoperta dei territori e le loro comunità è ancora più rilevante per le aree interne dell’Italia: è quello che Fondazione Elpis fa da sei anni, attraverso il progetto di arte contemporanea “Una Boccata d’Arte”, mettendo in ascolto giovani artiste e artisti con luoghi ricchi di tradizioni e identità, ma fuori dai flussi turistici. Solo attraverso l’incontro e la partecipazione si creano quelle costellazioni relazionali che danno significato alle opere d’arte nate dal talento delle nuove generazioni di artisti», ha fatto notare Marina Nissim, presidentessa della Fondazione Elpis.

Vittorio Bertello, 01 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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