Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliLa Giunta della Regione Emilia-Romagna con una delibera ha approvato la stipula di una convenzione tra Regione e Provincia di Parma, proprietaria del complesso della Reggia di Colorno, riconoscendo un contributo di 269mila euro a sostegno delle attività di restauro e valorizzazione, per un ammontare totale dei lavori in programma di 290mila euro.
Nel corso dei secoli la Reggia di Colorno ha maturato un «pedigree» di tutto rispetto. È stata residenza dei Duchi di Parma, Piacenza e Guastalla, poi dimora prima dei Farnese, successivamente dei Borbone. Dichiarata «Palazzo imperiale» nel 1807, nei trent’anni di regno di Maria Luigia d’Austria, seconda moglie del deposto imperatore Napoleone, la Reggia ha acquistato il suo stile raffinato, ancora visibilissimo negli appartamenti ducali e nel giardino. Le vicende e i rapporti politici con Regno di Francia e Corte di Vienna hanno ulteriormente nobilitato l’importanza storica di questo monumento, tanto da consentirne l’ingresso nel 2023 nella Rete delle Residenze Reali Europee, accanto ad altri palazzi come la Reggia di Versailles, la Reggia di Caserta e il Palazzo Reale di Torino.
Nel 2024 è stato lanciato un progetto strategico volto a ridisegnare la missione della Reggia, grazie a un’intesa firmata da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, Comune di Colorno, Complesso della Pilotta, Università degli Studi di Parma, Fondazione Cariparma e Fondazione Monteparma. Da questo accordo è scaturito il finanziamento del Ministero della Cultura per l’intervento di restauro in fase di avvio di 5 milioni di euro, nell’ambito del Piano Strategico «Grandi Progetti Beni Culturali».
Il contributo regionale di 269mila euro, appena deliberato, promuove un’ulteriore tappa di valorizzazione del complesso, articolata su due interventi progettuali.
Il primo si concentra sulla facciata della Cappella di Corte Ducale di San Liborio (la seconda cappella reale per dimensioni, dopo l’Escorial di Madrid) e sui portoni di accesso alla navata centrale e alle navate laterali, per un costo complessivo di 240mila euro.
Il secondo comprende il restauro di 18 elementi di arredo delle sale di rappresentanza, allestite con il mobilio appartenuto alle famiglie ducali regnanti nel Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. La presenza dei mobili originali, oltre ad essere una necessità di salvaguardia e ricostruzione scientifica, è molto utile anche alla narrazione della storia del Ducato e alla sua conseguente divulgazione. Dei circa 140 pezzi originali riportati nelle sale del piano nobile della Reggia, alcuni necessitano di un restauro, per un costo complessivo di 50mila euro. In particolare, l’attività d recupero riguarderà cinque vasi in ceramica, una scultura a busto in marmo, due candelabri in bronzo, sette dipinti, una cornice in legno intagliata e dorata, un leggìo in legno dorato, un tavolino intarsiato.
Altri articoli dell'autore
L’edificio settecentesco ospita cinque musei: il Museo degli Strumenti Etnico-Musicali, la Casa Museo Liberty, il Museo Ornitologico, il Museo dell’Olio e la Pinacoteca Giovanni De Vita
L’ultima campagna di scavi dell’Università di Catania nella valle del Tigri ha scoperto una fucina perfettamente conservata, con un crogiolo in terracotta quasi intatto e qualche residuo di fusione
È stato presentato il VI Rapporto dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato (promosso dall’Adsi), un settore che crea attività economiche e posti di lavoro soprattutto nei settori del turismo, della conservazione e dell’agricoltura
Il progetto si integra con la restituzione del secondo piano, in corso e con apertura prevista nel 2027, un intervento dal valore totale di oltre 3 milioni. Altri 3 milioni per allestire un nuovo ascensore e abbattere barriere architettoniche



