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Una veduta del percorso espositivo ad Arte e Collezionismo a Roma

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Una veduta del percorso espositivo ad Arte e Collezionismo a Roma

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Roma torna capitale dell’antiquariato con Arte e Collezionismo

+20% di presenze e oltre 5 milioni di euro di vendite nella mostra-mercato dell’Associazione Antiquari d’Italia che ha beneficiato del nuovo regime IVA agevolato e di un’offerta espositiva altamente selezionata

Margherita Panaciciu

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Si è conclusa martedì, con un’affluenza complessiva di oltre 12mila visitatori, la seconda edizione di Arte e Collezionismo a Roma, mostra-mercato organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia, tenutasi a Palazzo Barberini dal 18 al 23 settembre. La manifestazione ha registrato un incremento significativo sia in termini di pubblico sia di risultati economici rispetto all’edizione inaugurale del 2023, generando un volume d’affari superiore ai 5 milioni di euro. Numerose trattative, tuttora in corso, potrebbero contribuire a far lievitare ulteriormente il dato. A incidere positivamente sul mercato è stato anche il recente provvedimento normativo che ha ridotto l’aliquota IVA sulle cessioni e importazioni di opere d’arte in Italia dal 22% al 5%. Una misura accolta favorevolmente dagli operatori di settore, che ha avuto ricadute immediate sull’attività commerciale, incentivando l’acquisto e la movimentazione di opere sul territorio nazionale, e rafforzando la competitività del sistema antiquariale italiano in ambito europeo.

La mostra ha riunito 63 gallerie selezionate, italiane e internazionali, che hanno presentato un’ampia varietà di opere di alto pregio, coprendo un arco cronologico esteso dall’antichità classica all’arte contemporanea. Il progetto espositivo ha integrato pittura, scultura e arti decorative, con una selezione curata di oggetti rari, testimonianza della ricchezza e della continuità della tradizione antiquaria italiana. Il percorso ha proposto sia capolavori già noti alla critica, sia opere inedite, favorendo l’approfondimento storico-artistico e l’interazione tra operatori, studiosi e collezionisti. Tra le opere vendute, si segnalano una coppia di sculture lignee dorate raffiguranti una palma e un cipresso (databili tra il 1650 e il 1660), un «Ritratto di bambino» di Medardo Rosso, una fontana in marmo di Carrara, un’ascia da guerra romana, numerosi dipinti cinquecenteschi e seicenteschi e un gruppo di opere di Cagnaccio di San Pietro

 

 

 



 

 


 

Philip de László, «Ritratto di Germaine Gien», 1921. Courtesy of Antonacci Lapiccirella Fine Art

La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, ha incluso, tra le altre gallerie: Antonacci Lapiccirella Fine Art, Colnaghi, Botticelli Antichità, Carlo Orsi, Lampronti Gallery, Enrico Frascione, Bottegantica, Galleria Berardi, Brun Fine Art, Robilant + Voena, Galerie Canesso, Galleria Carlo Virgilio, Galleria Russo, Fondantico di Tiziana Sassoli, Copetti Antiquari, Galleria d’arte Frediano Farsetti, Goldfinch Fine Arts, Longari Arte Milano, Lullo•Pampoulides, Stuart Lochhead Sculpture, Miriam Di Penta Fine Arts, Matteo Lampertico, Walter Padovani, Gallo Fine Art, Renzo Moroni, Gian Enzo Sperone, Santa Tecla, Reve Art e Rob Smeets Old Master Paintings.

Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella nel loro stand hanno venduto 3 opere e hanno in trattativa il «Ritratto di Germaine Gien», figura androgina ed elegante dei «ruggenti» anni Venti, perfetto emblema della mondanità del primo Novecento, di Philip de László, pittore dell’alta società europea. A «Il Giornale dell’Arte» hanno confidato all’unisono: «Siamo molto soddisfatti della nostra partecipazione ad Arte e Collezionismo a Palazzo Barberini. La cornice prestigiosa ha valorizzato al meglio la nostra selezione e abbiamo riscontrato un ottimo interesse da parte dei collezionisti, degli amanti dell’arte e dei curatori. L’atmosfera vivace e il dialogo con nuovi appassionati hanno reso l’esperienza particolarmente stimolante, con alcune vendite che confermano la qualità della manifestazione». Da parte sua, Tiziana Sassoli, Fondantico, fa sapere di aver ceduto, ad una cifra top secret, un’opera di Sebastiano Filippi, detto comunemente Bastianino, uno dei principali esponenti della scuola ferrarese del XVI secolo. Secondo la gallerista bolognese: «La mostra appena conclusasi a Roma presso palazzo Barberini ha visto una grande affluenza di pubblico proveniente da tutte le città italiane ,alcuni stranieri e soprattutto moltissimi giovani». Ha pure aggiunto: «molto interesse per le mie opere esposte da parte di fondazioni e musei italiani, già in loco sono state effettuate alcune vendite ed altre sono in trattativa. Il pubblico ha apprezzato il grande sforzo di noi antiquari di portare opere prestigiose e inedite o ritrovamenti importanti. Ci sono state parecchie vendite anche importanti in un periodo difficile ma dove si vede più interesse verso il mercato dell’arte antica».

 

Vettore Zanetti Zilla, «Oleandri in fiore», 1914. Courtesy of Reve Art

Guercino, «Fuga in Egitto», 1615 ca. Courtesy Fondantico di Tiziana Sassoli

Clara Santini, di Reve Art, non ha dubbi sull'opportunità che ha rappresentato la fiera: «A palazzo Barberini si è celebrato l’incontro fra il mercato dell’arte ed il suo versante istituzionale. Il risultato ha superato ogni aspettativa. Il pubblico ha apprezzato questa nuova sfida degli Antiquari d’Italia accorrendo numeroso e, soprattutto, curioso. La proposta di Reve Art, in virtù della sua peculiarità, ha riscosso larghi consensi, a conferma della vivacità di un mercato che oggi premia ricerca, qualità ed originalità». Dalla galleria bolognese, specializzata in opere d’arte legate alla cultura veneziana, confluiranno in una unica collezione romana, «Oleandri in fiore», grande tela del veneziano Zanetti Zilla, esposta alla Biennale di Venezia del 1914 e «Madriade», enigmatica scultura in  gesso realizzata nel 1940 dal genovese Angelo Camillo Maine, cui verrà dedicata una monografia in uscita il mese prossimo.

Anche dalla galleria Carlo Virgilio arriva una certa soddisfazione nei confronti dell’esperienza appena conclusasi e a «Il Giornale dell’Arte» ha rivelato due importanti vendite, un ritratto di Giuseppe Bossi e una terracotta di Tommaso Righi: «Siamo stati felici di poter esporre in una sede magnifica e istituzionale come quella di palazzo Barberini. Abbiamo dunque cercato di presentare opere significative in grado di dialogare con le collezioni pubbliche, come un rilievo in terracotta di Giovan Battista Foggini su disegno di Pietro da Cortona e uno straordinario bozzetto di Canova per la Ninfa dormiente. La mostra ci ha dato l’opportunità di avviare un dialogo con musei e collezionisti per queste e altre opere, ma ha portato anche dei risultati già concreti, come la vendita di un ritratto di Bossi a un’istituzione pubblica lombarda e di una terracotta settecentesca di Righi a un collezionista privato».

Sonia Farsetti della Galleria Frediano Farsetti è sulla stessa linea, confermando che «la fiera è stata molto interessante, con un ambiente museale prestigioso e quindi ha attratto molti visitatori interessati all’antiquariato, dal momento che è organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia e quindi più orientata a manufatti e opere antiche, ma anche proiettata verso il moderno. È stata la prima fiera per noi a Palazzo Barberini e siamo soddisfatti: ci sono in corso trattative e molto interesse ...Lorenzo Viani, con le sue “parigine” e de Chirico sono quelli che maggiormente hanno attratto i collezionisti e il pubblico accorso».

Giorgio de Chirico, «Chevaux au bord de la mer», 1926. Courtesy of Galleria Frediano Farsetti

Lorenzo Viani, «Le Parigine», 1908. Courtesy of Galleria Frediano Farsetti

«Siamo molto contenti di come sia andata questa edizione di Arte e Collezionismo. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal rinnovato interesse verso l’antiquariato: sempre più persone, anche nuove generazioni di collezionisti, si sono avvicinate con curiosità e attenzione alle opere esposte», ha rivelato al nostro giornale Marco Brun, felice delle ottime relazioni strette in fiera, che ha anche aggiunto: «Per noi è un segnale importante, perché dimostra come il valore della tradizione e della storia continui a parlare al presente. Esporre a Palazzo Barberini è stato un grande onore: è un luogo museale di prestigio che attira collezionisti, esperti e istituzioni da tutto il mondo, creando un contesto davvero speciale. Desideriamo ringraziare sentitamente il direttore Thomas Clement Salomon per la sua preziosa ospitalità. Il cuore del nostro progetto quest’anno è stato dedicato alle opere di Giuseppe Mazzuoli, in particolar modo a un monumento recentemente riscoperto e riportato nella sua città d’origine. In generale, siamo tornati dalla mostra molto soddisfatti, sia per i riscontri ricevuti che per le nuove sinergie che si sono create con collezionisti e colleghi antiquari». Mirco Cattai, gallerista e collezionista di antichi tappeti orientali ritiene infine che l’importanza dei pezzi visti in fiera abbia fatto la differenza: «La mostra Arte e Collezionismo si è conclusa con grande successo, accogliendo un pubblico colto e raffinato che ha saputo apprezzare – e in diversi casi anche acquistare – le opere esposte. L’evento si è distinto per l’alto livello qualitativo: gli antiquari hanno presentato allestimenti sobri ma di grande raffinatezza, con pochi oggetti selezionati, degni della prestigiosa cornice del Palazzo. Sì sono venduti dipinti importanti sia antichi che moderni e tappeti di alto livello del 600».
 

Ai galleristi si affianca la voce del presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, Bruno Botticelli, che ha concluso con soddisfazione: «La seconda edizione di Arte e Collezionismo è stata un grande successo di pubblico e di vendite. Istituzioni, visitatori privati, collezionisti italiani e stranieri, hanno espresso il loro entusiasmo per poter vivere un’esperienza nuova nella Capitale, all’interno di uno spazio di elevato prestigio artistico. Questi giorni hanno confermato che era necessario costruire un appuntamento permanente, raddoppiando l’offerta fieristica degli antiquari in Italia. La manifestazione è stata infatti un incredibile momento di confronto tra antiquari e collezionisti, ma anche di incontro con il grande pubblico, per tenere vivo un rapporto fondamentale per la cultura del Paese. Non è un caso se l’Italia è meta di un turismo internazionale che si sta trasformando velocemente in una risorsa economica primaria per l’intero sistema Italia. L’appuntamento ora è fissato al 2027 con molte nuove idee».

Giuseppe Mazzuoli, «Allegoria dell’invidia». Courtesy Brun Fine Art

Ushak Lotto, Anatolia occidentale, fine XVI sec. Courtesy galleria Mirco Cattai

Margherita Panaciciu, 25 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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