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Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliIl 19 settembre all’asta Old Masters Paintings di Koller Auctions a Zurigo, casa d’aste svizzera fondata nel 1958 da Pierre Koller, verrà presentata una scoperta eccezionale: un pannello, che faceva originariamente parte di una pala d’altare composta da 5 elementi realizzata per un ordine domenicano, raffigurante l’arcangelo Michele, attribuito al maestro tardo-medievale Antoine de Lonhy (documentato dal 1446 in Borgogna - morto attorno al 1490 nel ducato di Savoia). Per lungo tempo ritenuto perduto, il dipinto è stato recentemente ritrovato in una collezione privata svizzera, suscitando grande interesse tra studiosi e appassionati. La tavola, realizzata con olio e tempera su fondo dorato e che misura 103,8 × 44,4 cm, mostra l’arcangelo, in un’elegante veste, con la bilancia per pesare le anime nella mano sinistra e lo sguardo assorto, rivolto verso il basso. Un’immagine intensa e meditativa, che esprime al tempo stesso forza e raccoglimento spirituale.
Questo pannello costituiva l’ala sinistra di una pala d’altare a cinque scomparti, realizzata per un ordine domenicano. Al suo fianco si trovava la figura di San Domenico, oggi conservata alla Galleria Sabauda di Torino. Il pannello centrale della pala, una Natività di grande raffinatezza, si trova al Museo Mayer van den Bergh di Anversa. Le due ali destre completavano la composizione con San Giovanni Battista accompagnato dal donatore (in una collezione svizzera) e San Vincenzo Ferrer, attualmente custodito al Musée de Cluny di Parigi. L’intero insieme, probabilmente dotato in origine anche di una predella, si distingue per l’equilibrio compositivo e l’armonia iconografica, elementi che confermano la mano sapiente del pittore.

Antoine De Lonhy, «L’arcangelo Michele»; stima: 40mila-60mila CHF
La committenza della pala rimane incerta, ma gli studiosi ipotizzano un legame con le chiese domenicane di Torino o di Chieri, forse su incarico dell’influente famiglia Solaro. Le prime notizie documentarie dell’opera risalgono al catalogo di vendita del mercante milanese Francesco Molinari, da cui il polittico passò a Parigi intorno al 1889. L’anno successivo, i pannelli dell’Arcangelo Michele e della Natività vennero battuti all’asta all’Hôtel Drouot, per poi scomparire dalla scena pubblica. La loro ricomparsa oggi segna un importante momento per la storia del collezionismo e degli studi storico-artistici.
Antoine de Lonhy fu attivo nella seconda metà del XV secolo tra Borgogna, Tolosa, Catalogna, Savoia e infine Piemonte. Pittore, miniaturista e maestro vetraio, è noto per la raffinatezza delle linee, l’equilibrio cromatico e la finezza espressiva. Nel pannello presentato, colpiscono la trasparenza quasi luminosa delle ciocche di capelli dell’Arcangelo, la morbidezza delle ombre sul volto e l’intensità silenziosa dello sguardo. La resa del panneggio, la brillantezza del fondo dorato e la cura per i dettagli sono testimonianza della qualità del suo lavoro e della sua piena padronanza tecnica. La riscoperta di questa tavola rappresenta un arricchimento significativo per il corpus dell’artista e una preziosa aggiunta al panorama della pittura piemontese del Quattrocento. Con una stima compresa tra 40mila e 60mila CHF, l’opera si propone come un’occasione rara per musei e collezionisti.
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