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Daniel Lelong

Courtesy Galerie Lelong

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Daniel Lelong

Courtesy Galerie Lelong

Daniel Lelong, il gallerista che ha scritto la storia dell’arte contemporanea francese

La morte del dealer originario di Nancy segna la fine di un capitolo importante in cui l’arte era guidata da passione, visione culturale e impegno umano prima che dal mercato

Il 4 giugno 2025 si è spento Daniel Lelong, figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea francese. Nato a Nancy nel 1933, Lelong è stato direttore della galleria Maeght e presidente della galleria Lelong fino al 2012, anno in cui è si è insidiato al suo posto Jean Frémon. La sua carriera è iniziata nel mondo della pubblica amministrazione, ma nel 1961 ha incontrato Aimé Maeght, mercante d'arte, collezionista, litografo ed editore francese, fondatore della Galerie Maeght a Parigi e Barcellona e della Fondation Maeght, con cui ha collaborato proprio alla creazione dell'istituzione di Saint-Paul-de-Vence. Nel 1965 ha lasciato la funzione pubblica per dedicarsi completamente al mondo dell’arte, stringendo legami con artisti del calibro di Joan Miró, Alexander Calder, Antoni Tàpies, Paul Rebeyrolle e Francis Bacon. Nel 1981, dopo la morte di Aimé Maeght, Lelong ha assunto la direzione della galleria Maeght-Lelong, che nel 1987 è diventata la Galerie Lelong. Ha continuato il lavoro iniziato da Maeght, portando in Francia artisti come Pierre Alechinsky, Louise Bourgeois, Sarah Grilo, Jannis Kounellis, Sean Scully, Kiki Smith e Jaume Plensa.

Oltre alla sua attività di gallerista, ha promosso l'arte pubblica, selezionando artisti per le affiche ufficiali del torneo di tennis di Roland Garros e per le edizioni della Coppa del Mondo di calcio. La sua morte segna la fine di un'era per la galleria Lelong e per il mondo dell'arte contemporanea francese. La realtà parigina infatti ha avuto un ruolo fondamentale nel panorama artistico internazionale, rappresentando artisti di grande rilievo e contribuendo alla diffusione dell'arte contemporanea. La sua scomparsa lascia un vuoto significativo nel mondo dell'arte. Il lungimirante dealer è stato infatti un punto di riferimento per molti artisti e collezionisti. La sua morte è stata annunciata dalla galleria stessa che ha espresso il suo cordoglio e ha ricordato il contributo fondamentale di Lelong al mondo dell'arte. Dalla galleria hanno dichiarato che «è stato un uomo di grande cultura e di grande passione per l'arte, e la sua scomparsa rappresenta una grande perdita per tutti noi». I funerali si terranno a Parigi, ma la data non è stata ancora comunicata. 

Alle due sedi parigine si era aggiunta nel 1985 la Galerie Lelong di New York. La sede americana, guidata da Mary Sabbatino — vicepresidente e partner della galleria — ha svolto un ruolo pionieristico nel panorama newyorkese, distinguendosi per un programma espositivo che valorizza in modo paritario artisti e artiste, con particolare attenzione ai linguaggi provenienti dal Sud globale. La proposta curatoriale della galleria si caratterizza per un’acuta consapevolezza politica e una spiccata sensibilità verso le grandi questioni del presente. Le mostre, spesso di respiro museale, includono sculture, installazioni e pratiche site-specific, mentre un lavoro costante con gli artisti ha portato allo sviluppo di importanti commissioni pubbliche che estendono l’azione della galleria ben oltre i suoi spazi fisici. Il dialogo tra le sedi di Parigi e New York riflette, insomma, un’unica visione curatoriale capace di coniugare identità locali e respiro internazionale all’interno di un progetto coerente e condiviso, riflesso di una visione «lelonghiana».

Redazione, 06 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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