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Daria Berro
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Si apre una nuova fase per la realizzazione del progetto «scientifico, culturale, architettonico, patrimoniale, ambientale, tecnico e digitale» per il «Nuovo Rinascimento del Louvre», museo che con i suoi oltre 8,7 milioni di visitatori (nel 2024) è sì il più frequentato al mondo, ma anche in qualche modo vittima del suo stesso successo. Lo aveva rivelato a inizio anno il dossier riservato sulle carenze dell’istituzione presentato dalla direttrice Laurence des Cars alla ministra della Cultura, Rachida Dati, e poi trapelato nei media. Tra i problemi evidenziati da Des Cars: infiltrazioni d’acqua, macchie di umidità, «avarie», «vetustà delle installazioni tecniche».
Il cahier de doléance della direttrice aveva indotto lo stesso presidente francese Emmanuel Macron a intervenire. E all’inizio dell’anno proprio al Louvre, aveva annunciato il progetto del «Nuovo Rinascimento» dell’acciaccato museo. Progetto, sottolineano dal Louvre, che «garantirà una migliore accoglienza del pubblico, una migliore esperienza di visita, migliori condizioni di lavoro per il personale del museo, al servizio di una nuova narrazione delle raccolte».
Il 7 ottobre scorso la giuria del concorso internazionale «Louvre-Nouvelle Renaissance» ha comunicato i nomi dei cinque gruppi «con competenze in materia di architettura, scenografia, urbanistica e paesaggistica» selezionati per la fase successiva. Il concorso ha ricevuto oltre un centinaio di candidature, due terzi delle quali da raggruppamenti internazionali.
«La qualità, la notorietà e la multidisciplinarità delle candidature testimoniano sia il grande interesse suscitato dal progetto “Louvre- Nouvelle Renaissance", comunicano dal Ministero della Cultura francese, sia la portata senza precedenti del programma e la complessità delle sfide da affrontare».
La scelta dei 21 membri della giuria internazionale è ricaduta sulle proposte dei seguenti 5 gruppi:
- Amanda Levete Architectes (AL_A), affiancata dallo studio NC Nathalie Crinière per la scenografia e Carole Benaiteau per la museografia. La parte paesaggistica è curata da Vdla e quella urbanistica da Atelier Soil;
- Architecture Studio, in collaborazione con lo studio Diller Scofidio + Renfro. La scenografia è curata da Diller Scofidio + Renfro e dall’Atelier Brückner, la museografia da Lamaya, la parte paesaggistica da Diller Scofidio + Renfro e dallo studio Ter e la parte urbanistica da Architecture Studio;
- Dubuisson Architecture, in collaborazione con lo studio Sanaa, che si occupano insieme della scenografia, della museografia e dell'urbanistica (a questi si affianca Dan Pearson Studio per la parte paesaggistica);
- Studio Sou Fujimoto ateliers Paris, in collaborazione con Sou Fujimoto architects. La scenografia e la museografia sono curate dallo studio Ducks Scéno, mentre la parte paesaggistica e urbanistica dallo studio Vogt paysage.
- Studios architecture, in collaborazione con Selldorf Architects, che si occupa anche della scenografia e della museografia. Scénarchie è responsabile della parte scenografica, Studio Base della parte paesaggistica e urbanistica.
Decongestionare la Piramide e un «Percorso Gioconda»
Il progetto mira a dotare il Museo del Louvre di nuovi accessi dalla parte orientale del palazzo, intorno alla Grande Colonnata, al fine di decongestionare lo spazio della Piramide di Pei e migliorare l’accoglienza del pubblico. I lavori renderanno la visita più fluida e confortevole nel più grande museo del mondo.
Sotto la Cour Carrée e i giardini adiacenti saranno creati nuovi spazi, tra cui un percorso riservato alla «Gioconda» di Leonardo. Il «Percorso Gioconda» consentirà di distribuire meglio il flusso di visitatori, favorendo la comprensione dell’opera e alleggerendo l’affluenza nell’ala Denon. Verrà inoltre creato un ampio spazio per le mostre temporanee, rafforzando così la programmazione culturale del museo.
Il progetto valorizzerà la Grande Colonnata, finora poco integrata nel «Grand Louvre» di Pei. Infine, riconnetterà il museo alla città con una riqualificazione urbana che si estenderà fino a Place du Louvre.
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