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I Bronzi del Benin esposti al British Museum di Londra

Geni, CC-BY-SA 4.0

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I Bronzi del Benin esposti al British Museum di Londra

Geni, CC-BY-SA 4.0

A Ginevra si riflette sui 20 anni della legge sul trasferimento dei beni culturali

Il 3 settembre si svolgerà una giornata di confronto interdisciplinare organizzata dalla Fondazione per il diritto dell’arte e dall’Ufficio federale della cultura

Monica Trigona

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Il prossimo 3 settembre, presso l’auditorium della Federazione delle imprese romande (Fédération des entreprises romandes) a Ginevra, si terrà un convegno dedicato ai vent’anni della Legge sul trasferimento dei beni culturali (LTBC) che disciplina la circolazione di beni culturali verso, attraverso e dalla Svizzera. Promosso congiuntamente dalla Fondazione per il diritto dell’arte e dall’Ufficio federale della cultura, l’incontro rappresenta un’importante occasione per fare il punto sull’attuazione della legge, sulle sue evoluzioni normative e sulle prospettive future nel contesto sempre più complesso della circolazione internazionale delle opere d’arte. La giornata si aprirà con una riflessione sulle origini e sugli obiettivi della LTBC. Interverranno Yves Fischer, direttore supplente dell’Ufficio federale della cultura, e Benno Widmer, capo della Sezione Musei e Collezioni, che approfondiranno la definizione giuridica di bene culturale e le nuove categorie introdotte dalla legge, come quella di patrimonio con un passato problematico, alla luce di contesti storici specifici. Ampio spazio sarà dedicato alla questione della provenienza delle opere, analizzata sia dal punto di vista giuridico che storico-artistico. Il professor Frédéric Elsig, dell’Università di Ginevra, proporrà un intervento sul crescente interesse per la ricerca di provenienza, in particolare per quanto riguarda i beni trafugati durante la Seconda guerra mondiale, interrogandosi sul senso e sulla portata di questo fenomeno.

Seguirà una sessione dedicata agli aspetti giuridici e ai limiti della LTBC, in cui verranno affrontati temi come gli accordi bilaterali, con l’intervento di Dario Jucker, avvocato specializzato nella proprietà intellettuale e nel diritto dell’arte, l’applicazione territoriale e temporale della norma, le implicazioni penali e l’azione delle autorità doganali. Tra i relatori sono attesi Pierre Gabus e Anne Laure Bandle, rispettivamente presidente e direttrice della Fondazione per il diritto dell’arte, insieme a giuristi e funzionari attivi nell’ambito della protezione del patrimonio culturale. Il ruolo degli attori istituzionali e privati nella gestione e nel controllo della circolazione dei beni sarà oggetto di analisi nella seconda parte del convegno. Interverranno rappresentanti dell’Ufficio federale della cultura e del mercato dell’arte, come Lisa Salama della casa d’aste Bonhams, oltre a studiosi di etica museale e pratiche di restituzione, tra cui Charlotte Joy, docente di Gestione dei beni culturali all’Università di Southampton e Direttore non esecutivo per la Cultura, Commissione Nazionale Britannica per l’UNESCO.

Un ulteriore focus sarà riservato alle opere d’arte extraeuropee e alla necessità di una ricerca approfondita della loro provenienza, con un intervento del gallerista Anthony Meyer, Galerie Meyer Oceanic & Eskimo Art. La discussione sarà arricchita da un confronto sugli strumenti attualmente disponibili per verificare l’origine dei beni culturali e sulle loro limitazioni, a partire dal contributo di Sadri Saïeb, responsabile della Biblioteca di Arte e Archeologia del Museo di Arte e Storia di Ginevra. Nel pomeriggio della stessa giornata  è prevista anche una tavola rotonda che coinvolgerà operatori del mercato dell’arte e curatori museali, chiamati a condividere le loro esperienze in materia di trasparenza e tracciabilità delle collezioni. Tra i partecipanti figurano professionisti attivi in istituzioni svizzere e internazionali, come il Wereldmuseum dei Paesi Bassi e il Museo di Etnografia di Ginevra.

La giornata si concluderà con una sessione interattiva dedicata alle prospettive future della LTBC, in cui verranno esplorate alcune proposte di riforma, tra cui la possibile istituzione di una commissione svizzera per il patrimonio culturale con un passato problematico e la creazione di una banca dati pubblica per la ricerca della provenienza dei beni culturali.

Monica Trigona, 04 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

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