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Il co-fondatore di ART SG Magnus Renfrew con Shuyin Yang, direttrice di ART SG

Courtesy of ART SG

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Il co-fondatore di ART SG Magnus Renfrew con Shuyin Yang, direttrice di ART SG

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La nuova edizione di Art SG raccontata in esclusiva da Magnus Renfrew

La fiera d’arte di Singapore torna dal 23 al 25 gennaio con una line-up eccezionale di gallerie internazionali e regionali, portando concetti e curatela progressisti nel panorama artistico locale

Monica Trigona

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Abbiamo concluso lo scorso anno con grandi aspettative sul ruolo di ART SG nel calendario artistico internazionale. Il 2026 segna un importante sviluppo per la fiera con l’aggiunta di S.E.A. Focus, una piattaforma locale che promuove l’arte contemporanea del Sud-Est asiatico, riunendo oltre 100 gallerie provenienti da più di 30 Paesi e territori, pur mantenendo il suo approccio curatoriale indipendente. In che modo questa integrazione contribuirà a definire una narrativa unica del territorio che possa essere compresa e apprezzata dai collezionisti di tutto il mondo?
Quest’anno siamo particolarmente entusiasti di dare il benvenuto a S.E.A. Focus all’interno di ART SG. Unendo ART SG e S.E.A. Focus sotto lo stesso tetto, possiamo presentare ai collezionisti di tutto il mondo una narrativa rafforzata dell’arte contemporanea del Sud-Est asiatico, che riflette sia la complessità della Regione sia la sua crescente risonanza internazionale. Questa integrazione mira anche ad amplificare la visibilità, la portata e l’impatto degli artisti del Sud-Est asiatico, collocando le loro pratiche all’interno di un più ampio dibattito globale. Guidato dal curatore John Z.W. Tung, con la consulenza artistica di Emi Eu dello STPI Creative Workshop and Gallery, S.E.A. Focus introduce una dimensione curatoriale distintiva alla fiera. Rispondendo al tema «The Humane Agency», esplora gli artisti come agenti di compassione che affrontano sfide globali urgenti, dalla crisi ecologica agli sfollamenti e ai conflitti. Questa lente curatoriale completa il quadro più ampio di ART SG, offrendo ai collezionisti una comprensione contestuale più profonda della produzione artistica della Regione.

La partecipazione di gallerie di spicco come White Cube, Ropac e neugerriemschneider contribuisce ad aumentare la visibilità globale della fiera. In parallelo, come può ART SG continuare a promuovere e sostenere le scene artistiche locali e regionali, favorendo un dialogo equilibrato tra prospettive globali e identità del Sud-Est asiatico?
ART SG riunisce alcune delle voci contemporanee più interessanti del Sud-Est asiatico insieme alle principali gallerie internazionali, creando un dialogo significativo tra specificità regionale e prospettive globali. Quest’anno espongono alcuni incredibili artisti emergenti del Sud-Est asiatico, come Anne Samat (presentata dalla Marc Straus Gallery), Hilmi Johandi (presentato dalla Ota Fine Arts) e Aisha Rosli (presentata dalla Cuturi Gallery). La fiera mette in evidenza come gli artisti del Sud-Est asiatico si impegnino profondamente con la storia locale, rispondendo al contempo alle preoccupazioni contemporanee globali. Diamo inoltre il benvenuto ad alcune brillanti gallerie di Singapore, tra cui Ames Yavuz, Richard Koh Fine Art e Gajah Gallery, solo per citarne alcune. Presentare le prospettive del Sud-Est asiatico insieme a quelle dei colleghi internazionali non solo ne aumenta la visibilità, ma rafforza anche la loro rilevanza nel discorso artistico globale. Questa interazione tra il regionale e l’internazionale è fondamentale per rendere ART SG così dinamica. Inoltre, iniziative come il SAM ART SG Fund, che torna per il secondo anno come programma guidato da benefattori a sostegno delle acquisizioni del Singapore Art Museum di arte contemporanea internazionale da una prospettiva sud-est asiatica, sottolineano ulteriormente il nostro impegno a coltivare l’ecosistema artistico della Regione.

L’Art Basel & UBS Survey of Global Collecting ha registrato un forte interesse tra i collezionisti di Singapore, in particolare tra le collezioniste donne, per i talenti emergenti, insieme a un marcato ottimismo tra gli HNWI riguardo al mercato globale nei prossimi mesi. In che modo ART SG intende tradurre questo momento favorevole in iniziative concrete che non solo catturino questo nuovo pubblico, ma contribuiscano anche a plasmare il futuro del collezionismo nella Regione in modo sostenibile?
Il sondaggio ha rivelato che le opere di artisti nuovi ed emergenti rappresentano il 34% delle collezioni nei principali mercati, con un aumento al 37% a Singapore. Questo livello di coinvolgimento è incredibilmente incoraggiante e testimonia l’interesse della Regione per le scoperte, qualcosa che ART SG sostiene attivamente. Ciò è esemplificato dal premio ART SG FUTURES, presentato da UBS. Del valore di 10mila dollari, il premio sarà assegnato a un artista emergente di spicco nel settore FUTURES, rafforzando l’impegno condiviso da UBS e ART SG a sostegno delle nuove voci artistiche. Oltre a beneficiare i singoli artisti, il premio contribuisce a un ecosistema artistico più sano e lungimirante, incoraggiando l’innovazione e lo sviluppo artistico a lungo termine. Riconosciamo inoltre la crescente influenza delle collezioniste donne a Singapore e riteniamo fondamentale che la fiera rifletta questo cambiamento. Ciò è evidente nella forte presenza di artiste donne in tutta la fiera, compresa la nostra sezione PLATFORM, che presenta installazioni ambiziose e su larga scala come «Bedtime Stories» di Citra Sasmita, presentata da Yeo Workshop, e «It Feels Like Home… The Journey Continues» di Anne Samat, presentata dalla Marc Straus Gallery. Inoltre, l'UBS Art Studio presenterà «I Love You» di Melati Suryodarmo, una potente performance di cinque ore catturata in un video monocanale, rafforzando ulteriormente l’impegno della fiera nel presentare pratiche artistiche stimolanti e significative.

Durante la Singapore Art Week, che tipo di collaborazione si sviluppa tra ART SG e le istituzioni locali e in che modo questa sinergia contribuisce ad arricchire l’esperienza complessiva dei visitatori?
La collaborazione è uno dei punti di forza che caratterizzano l’ecosistema culturale di Singapore, e la Singapore Art Week è il momento in cui questo spirito è più visibile. ART SG è concepita come un momento di riferimento, ma il suo impatto è fortemente influenzato dal dialogo stretto che intratteniamo con le istituzioni locali, le organizzazioni no profit e i partner in tutta la città. Quest’anno, ciò include progetti come «Wan Hai Hotel: Singapore Strait», presentato con il Rockbund Art Museum, che estende le ambizioni curatoriali della fiera alla città attraverso una mostra immersiva su scala istituzionale. Stiamo anche collaborando con l’organizzazione no profit The Institutum, con sede a Singapore, le cui collaborazioni internazionali e l’approccio basato sulla ricerca esemplificano il modo in cui le organizzazioni locali stanno contribuendo in modo significativo alle conversazioni sull’arte contemporanea globale. Più in generale, le istituzioni pubbliche, le fondazioni private, le gallerie e le iniziative indipendenti di Singapore si sostengono a vicenda, creando un senso di slancio e di scopo comune durante la Singapore Art Week. I partner di lunga data di ART SG, come UBS, svolgono un ruolo fondamentale nel rendere possibile questo ecosistema attraverso investimenti culturali sostenuti, mentre il sostegno continuo del National Arts Council e del Singapore Tourism Board fornisce il quadro di riferimento per la sperimentazione, l’accesso e la crescita. Per i visitatori, ciò si traduce in un’esperienza che va ben oltre la semplice visita a una fiera, in cui mostre, conferenze, spettacoli e incontri si svolgono in più sedi e contesti, offrendo un modo più ricco e connesso di interagire con l’arte contemporanea a Singapore e nella Regione.

Considerando i nuovi sviluppi come la TVS Initiative for Indian and South Asian Contemporary Art e la nuova collaborazione curatoriale con il Rockbund Art Museum di Shanghai, quale ruolo pensa che la fiera possa svolgere nella costruzione di un'identità culturale indo-pacifica condivisa?
Iniziative come la TVS Initiative for Indian and South Asian Contemporary Art e la nostra nuova collaborazione curatoriale con il Rockbund Art Museum di Shanghai posizionano ART SG come piattaforma chiave per il dialogo interregionale all’interno dell’Indo-Pacifico. L’iniziativa TVS, curata dallo Studio Public Memory e guidata da Srinivas Aditya Mopidevi, mette a fuoco le prospettive artistiche dell’Asia meridionale. Ancorata al South Asia Insights, un padiglione dedicato che ospita gallerie di primo piano come la Vadehra Art Gallery, la Sakshi Gallery e la LATITUDE 28, l’iniziativa mette in evidenza la diversità e la profondità critica dell’arte contemporanea della Regione. Una programmazione complementare, che comprende visite guidate dai curatori e scambi mirati, incoraggia un coinvolgimento significativo tra artisti, collezionisti, curatori e istituzioni in tutto il Sud Asia e oltre. Queste iniziative consentono ad ART SG di fungere da tessuto connettivo in tutta l’area indo-pacifica, favorendo il dialogo, la comprensione reciproca e un panorama culturale più interconnesso che riflette la complessità, la diversità e la pluralità della Regione.

Monica Trigona, 29 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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