ALESSANDRA MAMMÌ

Nel Centro Pecci di Prato una bella, rara e completa retrospettiva dell’artista italo-brasiliano molto ricercato dal collezionismo locale più sofisticato, tanto da raggiungere quotazioni così alte che ne rendono impossibile la nascita di un mercato altrove

Il Centre d’Art Contemporain di Ginevra festeggia 50 anni di vita con la nuova edizione della Biennale dell’Immagine in Movimento

Iniziati come «quasi terapeutici» durante la pandemia, con questi racconti l’autore descrive e in parte accusa la comunità dell’arte contemporanea (anche sé stesso)

Un saggio di Valentina Galeotti, edito da Castelvecchi, per una lettura psicoanalitica dell’opera dell’artista

L’artista ha ricevuto a Roma la laurea magistrale in «Architettura e progettazione architettonica», riconosciuta la sua «capacità impressionante di gestire la sostanza dei materiali»

Intervista a Umberto Croppi, presidente uscente dell’istituzione romana, per ripercorrere l’ultimo periodo, caratterizzato da un grande fermento, e guardare al futuro prossimo in prospettiva

«Le cause sono molte: finanziamenti non continuativi e mandati brevi a direttori di forte personalità, che hanno fatto belle cose ma spesso hanno lasciato il deserto dopo di loro. Io voglio invertire questa tendenza», spiega Stefano Collicelli Cagol, neodirettore del Centro Pecci di Prato

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L’artista classe ’79, parte dei «garuttini» di inizio anni Duemila, racconta la sua esperienza e la sua poetica proprio a partire dal «metodo Garutti» e dagli anni milanesi

Nel suo ultimo pamphlet Christian Caliandro bacchetta artisti, critici e curatori adagiati nel proprio mondo elitario e privilegiato. Ma ci sono anche «fighetti» sfruttati, con partita Iva. Come uscirne?

Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori di studio Labics, raccontano il progetto per la copertura dell’arena dell’Anfiteatro Flavio: «Roma ci ha insegnato a dialogare con le preesistenze e a un’architettura che accoglie ricreando continuamente spazi e luoghi». Dopo Palazzo dei Diamanti a Ferrara ora lavorano al Padiglione Centrale della Biennale di Venezia

Dopo la donazione dell’archivio del costumista, un libro di memorie e una mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna

Solo 14 artisti con più o meno un paio d’opere ciascuno per raccontare una generazione (i nati negli anni Sessanta), una città (Roma) e le sue influenze sul presente con un allestimento incomprensibile e assoluta mancanza di informazioni (fondamentale lo smartphone)

Andrea Bellini esplora in un ambizioso «affresco espositivo» il tema della metamorfosi attraverso le visioni degli artisti brut, le trasformazioni di Ontani e Cindy Sherman e le ipotesi concepite dall’intelligenza artificiale

Andrea Bellini esplora in un ambizioso «affresco espositivo» il tema della metamorfosi attraverso le visioni degli artisti brut, le trasformazioni di Ontani e Cindy Sherman e le ipotesi concepite dall’intelligenza artificiale

Andrea Bellini esplora in un ambizioso «affresco espositivo» il tema della metamorfosi attraverso le visioni degli artisti brut, le trasformazioni di Ontani e Cindy Sherman e le ipotesi concepite dall’intelligenza artificiale

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