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Stefano Luppi
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Palazzo Magnani, residenza tardocinquecentesca attribuita a Pellegrino Tibaldi (con fregio eseguito da Agostino, Annibale e Ludovico Carracci con «Le Storie della fondazione di Roma»), da un anno è al centro di un accordo tra la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit (proprietaria dell’edificio), per la valorizzazione della Quadreria qui ospitata.
Tra i risultati appena presentati, una più ampia apertura al pubblico, tirocini formativi per studenti dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, un concorso di idee aperto ai giovani per la creazione di progetti innovativi per promuovere e valorizzare le opere del palazzo attraverso marketing culturale e nuove tecnologie.
Ma in particolare i curatori Marco Riccòmini e Maura Pozzati presentano un nuovo percorso espositivo che colloca le opere principali del nucleo collezionistico, realizzate tra Cinque e Settecento, nelle sale attorno al fregio dei Carracci. La stanza d’apertura ospita la monumentale «Adorazione dei Magi» di Simone Cantarini ed è posta a fianco degli spazi appositamente dedicati alle tele di Giuseppe Maria Crespi che testimoniano l’aderenza del pittore bolognese ai modi dei Carracci.
Tra gli altri dipinti, quelli di Prospero Fontana, Alessandro Tiarini e i tre del Guercino («La Trinità», «Orazione nell’orto» e «Lucrezia»). Il nuovo allestimento presenta anche una sala del Novecento: a partire da un «Paesaggio di Grizzana» di Morandi seguono lavori di Ennio Morlotti, Jean Fautrier, Gino Romiti, Filippo de Pisis, Graham Sutherland e un piccolo dipinto di Alberto Burri proveniente dalla collezione dello storico dell’arte Francesco Arcangeli.
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