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Xilografia per l'«Almanacco Der Blaue Reiter» (1911), di Vasilij Kandinskij (particolare). © Karl & Faber

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Xilografia per l'«Almanacco Der Blaue Reiter» (1911), di Vasilij Kandinskij (particolare). © Karl & Faber

Il mago e il ragazzo blu

Da Karl & Faber a Monaco di Baviera il 14 e 15 luglio i grandi nomi del ’900 tedesco

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Arianna Antoniutti

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Il 14 e il 15 luglio la casa d’aste tedesca Karl & Faber dedica due appuntamenti ai collezionisti e appassionati di arte moderna e contemporanea. Il 14, a partire dalle ore 14, sono battuti gli oltre 200 lotti di arte moderna, cui seguirà, dalle ore 16.30, l’asta di arte contemporanea. Il giorno seguente, alle 15.30 ci sarà lo speciale appuntamento «Weiss White Bianco Blanco», con opere dalla collezione di Hans Burchard von Harling, seguito alle 18 dall’asta «Modern Art Selected Works», e alle 19 da «Contemporary Art Selected Work».

Guardando alla rosa delle proposte, numerosi sono i grandi nomi dell’arte tedesca di primo Novecento, con nuclei significativi di opere della Brücke e del Blaue Reiter. E fra i top lot relativi al movimento nato a Monaco di Baviera, sede di Karl & Faber, è la celebre copertina dell’Almanacco del Blaue Reiter, xilografia a colori di Vasilij Kandinskij del 1911, rarissimo esemplare della prima versione (stima 30-40mila euro).
Altra xilografia ben nota dell’arte incisoria novecentesca è il «Bacio IV» di Edvard Munch (120-150mila), ultima versione, del 1902, di un tema più volte sviluppato dall’artista norvegese.

Non manca poi la pittura, ad esempio con il «Paesaggio con donna seduta» (1918) di Renoir (350-450mila) o il «Ragazzo blu con falce» (1911) di Wilhelm Morgner (100-150mila). Degni di nota sono pure i due ritratti di Heinrich Butzer (1921) e Martha Butzer (1923) dipinti da Franz von Stuck. Stimati ciascuno 25-35mila euro, sono racchiusi nella cornice originale, elemento cui l’artista tedesco prestava notevole attenzione.

Tra i lotti di arte contemporanea, spiccano il ritratto del gallerista monacense Hartmut Stöcker di Andy Warhol, acrilico e serigrafia a colori su tela del 1980, firmato e datato (180-220mila), «Politeness» di Damien Hirst, stampa su pannello in allumino (7-8mila), e la serigrafia «Cow Triptych» (8-12mila) di Roy Lichtenstein. E ancora «Der Zauberer (Il mago)» (2015) di Stephan Balkenhol, scultura in legno dipinto (40-50mila), e «Ada - Vivien» di Alex Katz, serigrafia e acquatinta su tessuto (30-35mila).

Forte la presenza degli italiani, tra cui Agostino Bonalumi con un nucleo di opere come «Nero n°18» del 1964 (90-120mila), Dadamaino con «Volume» del 1960 ca (25-35mila), Paolo Scheggi con «Zone riflesse» del 1963 (180-200mila) e Alighiero Boetti con «Dare Tempo al Tempo» del 1987 ca (25-35mila).

Interessante, e dalle quotazioni abbordabili, anche la proposta fotografica, con opere di Gabriele Basilico come «Cantieri Riva» (6-8mila), Bernd e Hilla Becher «Wasserturm, Trier-Ehrang (Torre dell'acqua, Treviri-Ehrang)» (3mila), Andreas Gursky «Düsseldorf, Flugzeug (Düsseldorf, aereo)» (5-6mila) e Candida Höfer «Deutsche Oper am Rhein Düsseldorf (Opera tedesca sul Reno, Düsseldorf)» (2mila).

Xilografia per l'«Almanacco Der Blaue Reiter» (1911), di Vasilij Kandinskij (particolare). © Karl & Faber

Stephan Balkenhol, «Der Zauberer», 2015 (particolare). © Karl & Faber

«Zone riflesse» (1963) di Paolo Scheggi (particolare). © Karl & Faber

Arianna Antoniutti, 12 luglio 2021 | © Riproduzione riservata

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