Emma Lavigne alla corte di Pinault

L'ex direttrice del Centre Pompidou-Metz e del Palais de Tokio prenderà il posto di Jean-Jacques Aillagon a capo della Pinault Collection

Emma Lavigne © Foto Manuel Braun
Luana De Micco |  |  Parigi

Il primo novembre Emma Lavigne diventerà la nuova direttrice generale della Pinault Collection. La storica dell’arte, 53 anni, lascia dunque la presidenza del Palais de Tokyo di Parigi, dove era arrivata nel 2019, per prendere il posto dell’ex ministro della Cultura, Jean-Jacques Aillagon, 74 anni, che conserva il ruolo di «consigliere» di François Pinault.

In una nota di metà settembre, il multimiliardario uomo d’affari, che a maggio ha aperto il suo nuovo museo parigino nel palazzo della Bourse de Commerce nel quartiere di Les Halles, ha precisato che le missioni di Emma Lavigne saranno di «assicurare lo sviluppo della collezione» e di lavorare perché «la rete di musei della collezione, che si estende ormai a Venezia e a Parigi, oltre che in progetti extra muros, permetta a un pubblico sempre più ampio l’incontro con la creazione artistica del nostro tempo, nella sua diversità e nel suo costante rinnovarsi».

Pinault possiede più di diecimila opere d’arte di circa 400 artisti contemporanei. Emma Lavigne lavorerà dunque fianco a fianco con Bruno Racine, direttore dei musei veneziani, recuperando anche le competenze di Martin Bethenod, che a fine settembre ha lasciato il posto di direttore delegato della Bourse de Commerce e che non verrà sostituito.

Dopo una lunga esperienza alla Cité de la Musique, Emma Lavigne ha raggiunto nel 2008 il Musée d’art moderne del Centre Pompidou come conservatrice per l’arte contemporanea. Nel 2014 è stata nominata direttrice della filiale del Pompidou a Metz e dal 2019 era alla testa del Palais de Tokyo. Ha curato diverse decine di mostre, tra cui quelle del Pompidou su Pierre Huyghe (nel 2013-14) e su Dominique Gonzalez-Foerster (2015-16). Ha curato anche il Padiglione francese della Biennale di Venezia 2015.

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Luana De Micco