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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDal 17 dicembre al 5 aprile 2026 il Grand Palais di Parigi presenta «Mickalene Thomas. All About Love». È la tappa parigina della mostra itinerante inaugurata al Broad di Los Angeles nel 2024 e passata anche per la Hayward Gallery di Londra nel 2025.
A Parigi, la mostra trova terreno particolarmente fertile, perché è proprio con la storia dell’arte francese che l’artista afroamericana (nata nel 1971 nel New Jersey) dialoga con maggiore forza, rileggendo, in chiave femminista e queer, due capolavori come «Le Déjeuner sur l’herbe» (1863) di Manet e la «Grande Odalisque» (1814) di Ingres. La tradizione diventa allora piattaforma di emancipazione: «Essere qui, al Grand Palais, in quanto donna nera e queer e condividere “All About Love” in questa istituzione, che occupa un posto così importante nella storia dell’arte, rappresenta al tempo stesso un momento di trionfo personale e collettivo, ha dichiarato l’artista a monte dell’inaugurazione parigina. Questa mostra testimonia il potere della rappresentazione, della resilienza e dell’amore. Sono profondamente grata e onorata».
Negli ultimi due decenni Mickalene Thomas ha costruito un linguaggio visivo riconoscibile, in cui si mescolano pittura, collage, fotografia e installazione. Questo progetto, che prende in prestito il titolo e alcune idee-guida dal libro fondamentale di bell hooks All About Love: New Visions, riunisce le costanti tematiche dell’opera di Thomas: la centralità delle donne nere, la potenza del glamour come strumento politico e l’amore, in quanto forza di liberazione e affermazione di sé. I suoi ritratti monumentali di donne nere, impreziosite da patine di strass, degli «inni all’eccesso», aveva scritto il britannico «The Guardian» in occasione della tappa londinese, sovvertono la tradizionale rappresentazione delle donne nere nei canoni occidentali: non più figure marginali, esposte allo sguardo maschile e prigioniere di una ormai sorpassata visione «coloniale», ma soggetti, vivi, degni, sensuali, al centro della narrazione. Approccio estetizzante e coscienza critica non sono in opposizione, ma dialogano in opere che rinviano un messaggio di resistenza: «Come artista devo avere la capacità di interrompere e cambiare radicalmente la narrazione per le generazioni presenti e future, aveva detto Mickalene Thomas in una recente intervista al nostro giornale. Il mio lavoro riguarda le donne nere che rivendicano il loro spazio. Voglio liberarle dall’emarginazione e dall’oppressione culturale. E renderle così il più visibili possibile».
Mickalene Thomas, «November 1950», 2021. © 2025 Mickalene Thomas, Adagp, Paris