Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Andrea Fustinoni

Image

Andrea Fustinoni

Collezionisti ad Artissima | Andrea Fustinoni

Sono almeno 15 anni che il managing director del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure viene a Torino per la fiera del Lingotto che considera un punto di riferimento. Ilaria Bonacossa ha aggiunto un bel mix tra due filosofie di pensiero

Jenny Dogliani

Leggi i suoi articoli

Managing director del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, eredita dai nonni la passione per l’arte. Inizia a collezionare design e poi arte contemporanea anni Cinquanta con un lavoro di Munari e poi una scultura di Spalletti. Ha allestito molte opere nel Grand Hotel e progetta un nuovo spazio in Svizzera in cui rendere visibile al pubblico parte della sua collezione (che a oggi conta 250 opere).

 

Questa è la sua Artissima numero?

15 o 16. 

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Andrea Fustinoni

Che cosa ha comprato o le sarebbe piaciuto comprare in questa edizione?

Ho comprato «(Fairy) Tales» di Daniel Gustav Cramer nella galleria SpazioA (Pistoia), legato a un progetto promosso in Svizzera. Poi ci sono un paio di lavori per i quali sono in trattativa.
 

Quali lavori?

Fotografie, il 70% della nostra collezione è composto da fotografie; anche se spaziamo su video, sculture, la fotografia è il nostro punto fermo.
 

C’è qualche lavoro comprato ad Artissima particolarmente significativo per la sua storia di collezionista?

Tanti. Un bellissimo lavoro di Rodrigo Hernández, preso tre anni fa, un lavoro molto articolato e al quale sono talmente legato che non sono ancora ancora sicuro della sua collocazione: in casa, in azienda o nella casa in montagna. 
 

Com’è nata la sua collezione?

Da appassionato di design anni ’50, tanti anni fa; oltre al design compravo anche artisti legati a quel periodo, come Bruno Munari.
 

E come è passato all’arte più strettamente contemporanea?

Un giorno, visitando la Gam di Torino, mi sono accorto che quello che stavo raccogliendo da un punto di vista artistico e pittorico era superato. I veri capolavori erano già esposti nei musei per cui non fornivo nessun contributo e nessuna formazione neanche a me stesso. Durante un viaggio verso la Puglia mi sono fermato a Pescara, alla galleria Vistamare, e sono rimasto folgorato da una scultura di Spalletti. Con un po’ di sacrifici ho deciso di comprarla, è stato il punto di partenza di tutta la collezione contemporanea.
 

Ci sono dei giovani artisti che sta seguendo con interesse?

Irene Fenara, Adam Gordon. Gli ultimissimi sono questi. 
 

Perché torna sempre ad Artissima?

Artissima è un punto di riferimento, l’ho sempre trovata di qualità, e soprattutto, lo dico da esterno, il contributo di Ilaria Bonacossa, da milanese a una fiera torinese, è stato un bel mix tra le due filosofie di pensiero, ma soprattutto tutto per quello che accade intorno, istituzioni, iniziative e mostre legate alle collezioni private e pubbliche. Al di là del piacere di scoprire nuovi talenti, si può vedere come si evolvono gli artisti che già collezioniamo.
 

Qual è il contributo più importante della Bonacossa?

La sua visione: è sempre stata un’ottima fiera all’interno di un ottimo sistema, ma prima la parte interna era più statica, Ilaria Bonacossa ha portato dentro la fiera una serie di situazioni collaterali, per esempio JaguArt. Probabilmente anni fa non c’era questa necessità, ora, con molte più fiere a fare concorrenza, la rendono più attrattiva.
 

Ha scoperto nuovi artisti in questa edizione?

Sì. Un’artista molto interessante, Gaia Fugazza, nella Galleriapiu di Bologna, in presenza dei suoi lavori ho avuto modo di fare un passo all’interno di me stesso.
 

Quasi due anni di online hanno cambiato il look della sua collezione e la predisposizione all’acquisto?

L’online room dopo la seconda volta basta. L’opera va vista dal vivo, c’è poco da fare. Non è cambiata la predisposizione all’acquisto. Sono stati due anni di riflessione sulla collezione, su nuovi progetti: il progetto della collezione di arte contemporanea nel nostro albergo è nato dalla pandemia e anche l’idea di fare una mostra con le opere di artisti svizzeri o residenti in Svizzera, di adibire uno spazio nella nostra casa di famiglia, da rendere parzialmente fruibile al pubblico. Ci stiamo lavorando.


Speciale Artissima 2021

Jenny Dogliani, 06 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Rappresentante della generazione storica della famiglia Agnelli, sorella dell’avvocato, Maria Sole Agnelli ha attraversato il Novecento tra impegno civile, responsabilità pubbliche e una concezione della cultura come infrastruttura educativa, maturata anche attraverso il ruolo alla guida della Fondazione Agnelli


 

Con un investimento di 27,5 milioni di euro, la riqualificazione della GAM si colloca tra gli interventi chiave del piano strategico della Fondazione Compagnia di SanPaolo. Ha vinto il progetto che nasce dall’edificio e dalla sua storia, ne attraversa le trasformazioni e guarda al futuro, restituendo al museo un rapporto poroso e continuo con la città

L’intesa tra The Walt Disney Company e OpenAI, la società che sviluppa ChatGPT e Sora, porta i personaggi del gruppo – da Disney a Pixar, Marvel e Star Wars – all’interno di ambienti di creazione generativa autorizzati: un passaggio strategico nella governance dell’intelligenza artificiale applicata alla produzione culturale e alla gestione degli immaginari

Dalle prime 10 opere restaurate nel 1989 alle oltre 2.200 in 20 edizioni, la storia di un progetto ispirato alla Costituzione, che ha fatto della bellezza una responsabilità civile 

Collezionisti ad Artissima | Andrea Fustinoni | Jenny Dogliani

Collezionisti ad Artissima | Andrea Fustinoni | Jenny Dogliani