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Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliL’originale Hermès Birkin appartenuta a Jane Birkin è stata venduta per 10,1 milioni di dollari (7 milioni di euro) durante l’asta Fashion Icons di Sotheby’s a Parigi, la prima grande vendita tematica della maison dedicata alle icone e alla storia della moda. L’aggiudicazione è arrivata al termine di una battaglia serrata tra nove collezionisti durata oltre dieci minuti, che ha segnato un nuovo record mondiale, facendo di questa borsa l’accessorio più costoso mai passato in asta. È la primissima Birkin mai apparsa sulla faccia della Terra, progettata su misura per Jane Birkin nel 1984 e donata da lei stessa dieci anni dopo a un’asta benefica a favore di Association Solidarité Sida. Da allora era riapparsa sul mercato solo una volta, nel 2000, per poi rimanere in mani private fino a oggi. Misura una quarantina di centimetri, è stata realizzata in cuoio nero, metallerie in ottone dorato, cuciture artigianali.
Attrice, cantante, attivista e icona franco-britannica, Jane Birkin (1946-2023) è diventata un simbolo di eleganza non convenzionale, di libertà espressiva e di uno stile inimitabile, minimalista e colto, sempre intriso di autenticità, fatto di jeans consumati, camicie oversize, capelli spettinati e uno charme naturale, distante anni luce dalle costruzioni artificiali della moda più patinata.

Negli anni Settanta e Ottanta ha incarnato l’essenza della coolness franco-britannica (l’incontro tra l’eleganza sobria e disinvolta delle francesi e lo spirito ribelle e spontaneo inglese), spesso sotto i riflettori per la sua carriera musicale e cinematografica, ma anche per la sua relazione con Serge Gainsbourg, da cui nacque Charlotte Gainsbourg. È questo lo spirito da cui è nata la Birkin: durante un volo Air France nel 1981, seduta accanto a Jean-Louis Dumas, allora direttore creativo di Hermès, rovesciò la sua cesta in vimini, da quell’incontro e dalla sua esigenza di una borsa «grande, ma elegante» nacque l’idea. Tre anni dopo, Hermès le consegnò il prototipo che l’attrice portò sempre con sé per quasi un decennio. «È una borsa che ha viaggiato il mondo e che porta con sé la traccia fisica della sua proprietaria», ha dichiarato Benoît Cabanne, responsabile degli accessori da collezione per Sotheby’s. Ogni graffio, ogni adesivo – come quelli di Médecins du Monde e UNICEF – e persino il tagliaunghie appeso alla tracolla, raccontano la quotidianità di chi l’ha usata non come status symbol, ma come compagna di vita. «È l’incrocio perfetto tra artigianato, celebrità e patrimonio culturale», ha affermato un portavoce della maison. «In un mondo dove il lusso è spesso seriale, questa borsa rappresenta l’irriducibile unicità». Un pensiero condiviso anche da Camille Viard, curatrice di moda presente all’asta, che ha ricordato: «Jane ha dimostrato che la vera eleganza non è nell’ostentazione, ma nell’impegno». La Birkin “di Jane” è un’icona perché è stata vissuta. Non protetta, non idolatrata, ma portata ovunque: nei set, nei mercatini, tra le mani di una donna che non ha mai avuto paura di mostrare sé stessa. Presentata nelle stesse condizioni in cui Jane la utilizzò per l’ultima volta, la borsa conserva ancora le sue iniziali “J.B.” e un tagliaunghie appeso alla tracolla – segno del suo legame personale con l’oggetto. In un’epoca in cui la Birkin è diventata un simbolo di status, la sua racconta un’altra storia: quella di uno stile personale, imperfetto, libero. Ed è proprio questo che l’ha resa leggenda.

© Sotheby’s
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