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Chiara Massimello
Leggi i suoi articoliDall’India all’Argentina proliferano nuovi progetti con l’obiettivo comune di dar vita a centri attivi, aperti alle comunità locali, ma con una profonda visione internazionale. A Soria, nel nord della Spagna centrale, il 2 dicembre scorso è stato presentato il progetto del futuro Centro Nacional de Fotografía nella sede in disuso del Banco de España. L’iniziativa, annunciata dal presidente del Governo, sarà finanziata dal Ministero della Cultura con un investimento da quasi 5 milioni di euro.
A Vienna la Stadt Wien Kunst GmbH, cui fa capo anche la Kunsthalle municipale, ha annunciato l’apertura nel 2024 del Foto Arsenal Wien (Faw) all’interno del complesso dell’Arsenale, dove ha già sede il Museo di Storia militare e dove sarà collocato anche un distaccamento del Museo del Cinema. Un investimento da 2 milioni di euro per una superficie espositiva di 750 metri quadrati. Nel sud dell’India, a Bengaluru (dal 2014 nuovo nome di Bangalore) aprirà il 18 febbraio il Map, Museum of Art & Photography, struttura all’avanguardia nel centro della città che vuole essere tramite tra tradizione e innovazione artistica. La collezione comprende fotografie storiche ma anche contemporanee con artisti come Dayanita Singh, Vivek Vilasini e Gauri Gill.
Londra ha appena inaugurato il nuovo Centre for British Photography dedicato interamente alla fotografia britannica e fondato dal nucleo di 3mila fotografie della collezione Hyman, mentre in Svizzera, nell’estate del 2022, Photo Elysée ha riaperto le porte nel nuovo imponente quartiere delle arti di Losanna. La collezione del museo conta oltre 1,2 milioni di negativi, dai primi procedimenti risalenti agli anni ’40 dell’800 fino all’immagine digitale.
In Argentina, a Buenos Aires, nel quartiere delle arti di La Boca, si è inaugurata, lo scorso novembre, la Fundación Larivière, ricca di un patrimonio di 3mila fotografie dedicate all’Argentina e all’America Latina. Molte le immagini storiche, ma di grande interesse il nucleo che va dal 1935 ad oggi, dedicato allo spazio urbano e alle persone che lo abitano, ai conflitti politici e alle trasformazioni sociali e con una biblioteca di oltre 800 volumi. Il suo fondatore, Jean Louis Larivière, specialista di fotografia latino-americana, aveva già fondato, nel 1992, con Dudu von Thielmann, la casa editrice omonima specializzata nella divulgazione della cultura latino-americana: oggi le due realtà potranno creare una vera sinergia.
Tutte le istituzioni menzionate condividono la precisa volontà di non perdere (o di rivalutare) un patrimonio di immagini oggi divenuto storico e nel contempo di guardare e meditare sulla contemporaneità e sul futuro.

La Fundación Larivière a Buenos Aires
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