Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoli350mila euro, trecento giorni di lavoro, 965 metri quadrati di superfici restaurate (tra decorazioni plastiche, serramenti, pareti piane e volte). Sono i numeri del restauro della Chiesa di Santa Chiara, ultimo tassello (in ordine di tempo) del progetto di recupero delle chiese del centro di Torino in cui la Compagnia di San Paolo ha impegnato oltre 25 milioni di euro dal 2000 ad oggi.
La chiesa, il coro e l’ex convento di Santa Chiara sono ciò che resta di un grande complesso religioso delle suore Clarisse, risalente al XV secolo e progressivamente ampliato. Costruito nel 1742-46 su una piccola chiesa preesistente, l’attuale edificio fu progettato da Bernardo Antonio Vittone, allievo di Filippo Juvarra, che insieme alla chiesa ideò lo spazioso coro delle monache di clausura.
Nel progetto (che Vittone pubblicò nel 1766 nel suo trattato Istruzioni diverse concernenti l’officio dell’architetto civile) sono concentrati i caratteri principali della sua architettura: la pianta ottagonale, le grandi aperture curvilinee al di sopra degli archi delle cappelle e soprattutto la luce che penetra da numerose aperture poste sulle pareti di un vano che circonda la volta visibile nell’ordine superiore della facciata.
Ceduta a inizio Novecento al Comune di Torino, la chiesa fu spogliata di tutti gli arredi mobili e fissi e rischiò la demolizione. Negli anni Trenta fu acquistata dalle suore dell’Ordine delle Piccole Serve del Cuore di Gesù (ancora oggi proprietarie) e fu restaurata.
Del Settecento si conservano le decorazioni in stucco e le modanature; novecenteschi, invece, gli altari in marmo (copie di quelli ottocenteschi) e tutti gli arredi mobili interni, compresa la pala di Nicola Arduino sull’altare maggiore. Grazie alle indagini stratigrafiche il team di restauratori, coordinato da Giovanni Milone, Monica Maiocchi e Francesco Novelli, ha restituito l’originaria tricromia a tinte chiare degli scomparti murari, scurita dalle tinteggiature impropriamente monocrome dei restauri novecenteschi e da depositi di polveri e materiale organico. L’approfondito descialbo ha interessato anche gli otto cartigli in stucco con i simboli di santa Chiara, di cui è riemersa la raffinata qualità esecutiva.
La Compagnia di San Paolo ha inoltre stanziato ulteriori 360mila euro per il progetto di co-housing realizzato con il Gruppo Abele e per il recupero della parte ex conventuale (del convento in gran parte demolito resta una porzione del raffinato chiostro ad angoli arrotondati). Oltre al restauro del coro (in fase di ultimazione), sono state ricavate dodici camere destinate a giovani in difficoltà, coinvolti da suore e volontari nella gestione degli spazi comuni, nelle iniziative sul territorio e nell’apertura della chiesa restaurata.

La cupola della chiesa di Santa Chiara a Torino, opera di Bernardo Antonio Vittone. © Ernani Orcorte
Altri articoli dell'autore
Tra gli ospiti Andrea Lombardinilo, Angelo Piero Cappello, Francesco Stocchi, Alessandra Troncone, Cristina Costanzo e Francesca Corrao, in dialogo con le istituzioni locali per anticipare Fantastica, la mostra che inaugurerà a Roma il 10 ottobre
Un itinerario di oltre settanta chilometri e dieci città nella Regione di Valencia ricostruisce storia, influenze, origini e parabola di una dinastia che segnò politica, arte e religione del mondo rinascimentale da Valencia a Roma
Presentata oggi a Palazzo di Città, si svolgerà dal 24 ottobre all’11 gennaio e avrà quattro nuove opere, tre sezioni rinnovate e un piano di restauro del patrimonio storico. Nel network oltre a Fondazione CRT, Iren e Compagnia di San Paolo anche Nitto ATP Finals
Fino al 5 ottobre 24 annunci in sei lingue in 14 stazioni, per la nuova commissione del programma Arts & Design della Metropolitan Transportation Authority, un modello ibrido pubblico–privato che dal 1985 arricchisce la rete con interventi artistici permanenti e temporanei