Michela Moro
Leggi i suoi articoliPer l’asta di primavera di Finarte sono state raccolte più di 200 opere, in un excursus che copre un secolo d’immagini spaziando dai più noti autori internazionali contemporanei ai maestri della fotografia italiana del Novecento. L’asta si svolge il 18 aprile nella sede di via Paolo Sarpi, da poco inaugurata.
«Nel 2018 il Dipartimento di Fotografia è stato il primo in Italia per fatturato. Concentriamo grande energia nella raccolta delle opere per le due aste annuali», racconta Davide Battaglia, specialista del dipartimento. All’interno del percorso si possono identificare alcuni temi o assonanze. Tra i tanti autori di spicco che hanno fatto grande la fotografia italiana del Novecento figurano Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Nino Migliori, Gabriele Basilico, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri e Franco Fontana.
La moda è declinata attraverso gli obiettivi di William Klein, Jean-Loup Sieff, Bettina Rheims, Helmut Newton, Gian Paolo Barbieri, Arthur Elgort, Horst P. Horst e Bruce Weber. Molti in generale i nudi, di tutti gli stili ed epoche, culminanti con il re del nudo collettivo Spencer Tunick. Al centro di tutte le proposte vi è un nutrito corpus proveniente dalla collezione di Mario Trevisan, raccolta in più di trent’ancollni e incentrata sulla fotografia internazionale: Diane Arbus, Weegee, Erwin Blumenfeld, Robert Mapplethorpe, Edward Weston, con pezzi difficili da reperire, e André Kertész, con un lavoro molto raro.
«Il collezionismo ha mutato pelle, osserva Marica Rossetti, esperta del dipartimento. È stata abbandonata la foto storica dell’Ottocento e primo Novecento, di cui interessano solo pezzi importanti e certificati, e si è spostato agli anni Cinquanta e alla fotografia contemporanea». In effetti i confini tra fotografi e artisti si è sfumato, diventando la fotografia quasi una tecnica della pratica artistica, anche se in asta viene mantenuta la specificità del settore.
E tra gli artisti contemporanei in asta: Nan Goldin, Nobuyoshi Araki, Gregory Crewdson, David Byrne, Hermann Nitsch, Vedova Mazzei, Wolfgang Tillmans. Quelli più «rock», come Anton Corbijn, Dennis Hopper, Herb Ritts e i classici del contemporaneo: Sandy Skoglund, con scoiattoli dilaganti, Matthew Barney, con un pezzo incorniciato della serie «Cremaster 2», e Ugo Mulas, che fotografa Consagra, Calder e Pascali.
Per gli amatori, infine, Miles Aldridge e Slim Aarons, August Sander e Jacques-Henri Lartigue, Alberto Korda con Che Guevara, Jan Saudek e Luigi Veronesi. E per fare sogni d’oro si consiglia l’acquisto di «Una notte con Marilyn» di Douglas Kirkland del 1961.
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