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Giovanni Ozzola. Foto: Oak Taylor Smith, 2019

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Giovanni Ozzola. Foto: Oak Taylor Smith, 2019

CONTINENTE ITALIA | Giovanni Ozzola

Artisti italiani, virtuosi non virtuali: le tecniche, i temi e le quotazioni di mercato dei nomi più votati dell'inchiesta

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Jenny Dogliani

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Contamina fotografia, videoarte e installazione con tecniche tradizionali come l’incisione e lo strappo d’affresco. Le sue opere sono «ibridi» che documentano la relazione dell’uomo con lo spazio e con il tempo. Al centro di ogni lavoro vi sono l’infinito, la luce e l’esplorazione di sé e del mondo. In «Fosun» (2019), per esempio, una donna vaga nel buio accompagnata dalla sua ombra, seguendo un’aggrovigliata traiettoria scalfita sul pavimento.

«Octilion», invece, è una serie di superfici monocromatiche in silicone, pittura e rete metallica. Sembrano porzioni di muri intonacati corrosi dai secoli, tracce di antiche mappe verso destinazioni ignote. «Sin Tiempo» è la fotografia di una moderna e fatiscente rovina abbandonata sull’orizzonte del mare.

È stato insignito di numerosi riconoscimenti quali Seat Pagine Gialle (2007),  Premio Terna Gigawatt Category (2008), Talent Prize (2010) e Premio Cairo (2011). Ha tenuto personali in istituzioni italiane e internazionali; tra le collettive, quelle allestite alla Fondation Louis Vuitton a Parigi, il Mori Art Museum a Tokyo e la Tate Modern a Londra.

Giovanni Ozzola, Firenze, 1982
• Fotografia, video, installazioni
• Galleria Continua (3-60mila euro)

CONTINENTE ITALIA
Una mappa dell'arte italiana nel 2021
 

Giovanni Ozzola. Foto: Oak Taylor Smith, 2019

Jenny Dogliani, 16 dicembre 2020 | © Riproduzione riservata

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