Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliIl 17 dicembre, Palazzo Recalcati, a Milano, si prepara per accogliere l’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Wannenes che riunisce maestri storicizzati e voci internazionali ormai imprescindibili. Un catalogo compatto, ma di straordinaria densità: opere che sono ancora testimonianze di una modernità sempre molto apprezzata.
A guidare la selezione, «Study for death mask of William Blake» (lotto 38), una rarissima litografia offset del 1991 di Francis Bacon, tirata in appena tre esemplari. L’immagine, un volto che palpitante, come se fosse sul punto di disgregarsi, trascina nel centro nevralgico della poetica baconiana: un luogo in cui la carne non è mai semplice materia, ma un campo di battaglia psichico. Lo sfondo nero, di una densità quasi cosmica inghiotte quasi la figura costringendola a un’apparizione fantasmica e febbrile. Stima? 80mila–120mila euro. Dal perturbante al visionario: Antonio Ligabue, con il suo «Gatto con topo» del 1958 (lotto 54), introduce un racconto di natura feroce e simbolica. La lotta animale - uno dei grandi archetipi del suo immaginario - diventa autoritratto emotivo e rivelazione esistenziale. Siamo nel pieno del suo terzo periodo creativo, quello più maturo e iconicamente riconoscibile: una fase in cui l’urgenza espressiva si fa consapevolezza tecnica, e il colore si addensa in superfici pulsanti. La stima è uguale all'opera di Bacon (80mila–120mila euro).
Francis Bacon, «Study for death mask of William Blake», 1991. Courtesy of Wannenes
Si conferma poi l’interesse crescente per Bahman Mohasses, outsider, visionario, figura quasi mitologica dell’arte iraniana. Il suo olio del 1984 (lotto 36), stimato 20mila–30mila euro, arriva dopo l’exploit del «Minotauro» che nella precedente asta Wannenes ha toccato una cifra da record. Il dipinto qui presentato porta con sé la stessa aura: un immaginario tragico e teatrale, sospeso tra crudezza e sublime, dove la pittura diventa strumento di smascheramento.
Il catalogo si apre anche a preziose incursioni nelle radici del modernismo italiano: la terracotta «Conca dei bufali» (lotto 12) del 1908 di Duilio Cambellotti, stimata 8mila–12mila euro, è un frammento plastico di quell’utopia estetico-sociale che ha segnato l’inizio del secolo. Una scultura che conserva intatto il senso di monumentalità etica tipico dell’artista. A completare il percorso, qua selezionato, la vibrazione ottico-percettiva di Getulio Alviani: «Superficie a testura vibrante» (lotto 28), in ottone e laminato plastico rosso, stima 15mila–20mila euro. Un’opera che ribadisce la centralità dell’artista nella definizione del linguaggio programmato e cinetico, dove la materia diventa luce, e la luce diventa esperienza.
Altri articoli dell'autore
La fiera svizzera festeggia un importante compleanno inaugurando una nuova sezione dedicata alle gallerie emergenti
Tre secoli di pittura italiana dialogano con la memoria di un luogo custode di committenza e collezionismo grazie a opere provenienti da collezioni private e da Cantore Galleria Antiquaria
Dal modernismo di Bourgeois, Richter e Rauschenberg all’onda digitale di Beeple, XCOPY e Hobbs: un VIP Day dove i picchi del mercato ridisegnano la mappa del contemporaneo
Milano mette all’asta la propria memoria (e qualche fantasma del Novecento)



