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Un render della Mole Antonelliana, Torino, con il logo di Buonissima

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Un render della Mole Antonelliana, Torino, con il logo di Buonissima

Tutti i numeri della quinta edizione di Buonissima 2025

Un grande successo per la kermesse: 120 eventi, più di 150 chef internazionali, circa 100 ristoranti coinvolti, oltre 16mila partecipanti, 350 articoli su media italiani e internazionali, un’esplosione digitale da +3,8 milioni di interazioni su Instagram rispetto al 2024 e 350mila visite al sito tra settembre e ottobre

La quinta edizione di Buonissima ha segnato un cambio di passo decisivo. Dal 22 al 26 ottobre la città ha accolto la manifestazione gastronomica ideata da Stefano Cavallito, Luca Iaccarino e Matteo Baronetto nella sua incarnazione più ricca, ambiziosa e partecipata di sempre, un’edizione di piena maturità.

Il successo lo raccontano i numeri, ma prima di tutto i protagonisti. Da Rasmus Munk e la sua cena-spettacolo immersiva a Palazzo Saluzzo Paesana, frutto di un lavoro di mesi con il team di Alchemist, a Jeremy Chan, che da Eataly ha presentato il libro Ikoyi accompagnandolo con uno showcooking inedito. Torino ha poi accolto per la prima volta i bistrot catalani, protagonisti del gemellaggio internazionale di BistroMania, e ha festeggiato il ritorno di Carlo Cracco, che in Galleria Subalpina ha svelato Cracco in Galleria, progetto realizzato con Toiletpaper e Alberto Zanetti.

E non sono mancati momenti memorabili: la cena a quattro mani tra Cracco e Matteo Baronetto da Dispensa, definita da molti come la «reunion degli Oasis» in versione sabauda; la prima cena mai ospitata nella storica Libreria Luxemburg, firmata da Baronetto e Donato Ascani; e la Cena dell’Arte alle Gallerie d’Italia, che ha messo in dialogo Christian Costardi e Josean Alija con le opere del museo.

«La fiducia e la generosità di alcuni dei più grandi interpreti della cucina mondiale sono le stelle sotto le quali ha brillato questa quinta edizione di Buonissima: Alain Passard che accetta commosso il premio Bob Noto; Mariella Organi, vincitrice del riconoscimento nel 2024, e Moreno Cedroni che preparano la cena in suo onore; Josean Alija che dialoga con le opere di Gallerie d’Italia; Carlo Cracco che sceglie la nostra città per l’anteprima del libro concepito con Toiletpaper; Jeremy Chan attratto “dalla bellissima energia”; Yannick Alléno, Federico Zanasi, Fabrizio Fiorani e Agostino Perrone che si confrontano sul futuro della ristorazione e, ultimo ma non ultimo, il meraviglioso Rasmus Munk, che con tutto il gruppo di Alchemist ha lavorato mesi per realizzare una cena spettacolo unica, dedicata alla cucina e alle cultura italiane, hanno affermato i founder e direttori artistici della kermesse. Gran parte del merito di questa attrattività va a Torino che accoglie tutti con cibo, arte e bellezza: i monumenti e i parchi, le piazze e i sapori della tradizione. E tutto ciò è restituito alla città: Buonissima è un evento per il pubblico, per ogni genere di appassionato di gastronomia, da chi ama le antiche trattorie a chi frequenta l’alta cucina. Festeggiata la fine dell’edizione 2025 con il “Grande pranzo della domenica” a base di agnolotti e Nebbiolo, già si immagina l'anno prossimo, con l’obiettivo di diventare a pieno titolo uno dei grandi eventi dell’autunno torinese. Con fiducia e generosità».

Il general manager Stefano Zenga ha invece sottolineato la dimensione culturale dell’evento: «Buonissima 2025 non è un semplice festival gastronomico, è lo specchio autentico di ciò che la ristorazione contemporanea oggi esprime. Dalla cucina tipica ai ristoranti gourmet, dai bistrot contemporanei ai grandi interpreti dell’alta gastronomia nazionale e internazionale, Buonissima racconta la ricchezza e la varietà di un settore in continua evoluzione. Elemento distintivo della manifestazione è l’integrazione di contenuti artistici e letterari, che arricchiscono l’esperienza e ne ampliano la prospettiva culturale. Tutto questo è reso possibile tramite l’attivazione del territorio in concertazione con le istituzioni e i partner commerciali. Un grande e impegnativo lavoro di pianificazione e coordinamento sostenuto da una visione chiara per i prossimi tre anni: diventare il più importante e riconosciuto festival di cultura gastronomica italiano. La quinta edizione di Buonissima si è appena conclusa e ha segnato un nuovo standard. La sfida sarà mantenere l’elevato livello qualitativo, migliorarlo e fare di Buonissima un modello capace di ispirare altri».

Un progetto reso possibile grazie al lavoro di To Be Company, come ricorda l’owner Edoardo Gatti: un team di oltre 300 persone, multidisciplinare e integrato, capace di sostenere un evento complesso e in continuo sviluppo.

Il bilancio parla chiaro: 120 eventi, più di 150 chef internazionali, circa 100 ristoranti coinvolti, oltre 16mila partecipanti, 350 articoli su media italiani e internazionali, un’esplosione digitale da +3,8 milioni di interazioni su Instagram rispetto al 2024 e 350mila visite al sito tra settembre e ottobre.

Chiusa l’edizione 2025 con il tradizionale «Grande pranzo della domenica» (agnolotti e Nebbiolo, in puro spirito piemontese) Buonissima guarda già al futuro: appuntamento dal 21 al 25 ottobre 2026.

Alessia De Michelis, 05 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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