Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Il vincitore di Buonissima Alain Passard

Courtesy of Buonissima

Image

Il vincitore di Buonissima Alain Passard

Courtesy of Buonissima

Buonissima premia Alain Passard

Il premio Bob Noto 2025 è andato al famoso cuoco bretone

Lavinia Trivulzio

Leggi i suoi articoli

Il rito dell’inaugurazione di Buonissima è sempre lo stesso, ma ogni anno sembra assumere un significato nuovo. Alla Centrale Nuvola Lavazza si riuniscono chef, critici, giornalisti, appassionati, come fossero la comunità naturale di Bob Noto, il fotografo e gastronomo torinese che ha cambiato il modo di guardare il cibo. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un esteta ironico, un collezionista di talenti, un uomo capace di intravedere la bellezza nei dettagli più imprevisti. La sua morte nel 2017 ha lasciato un vuoto che Buonissima ha deciso di trasformare in eredità culturale: ogni anno, un premio dedicato a una qualità che Bob incarnava con naturalezza. Dopo l’Irriverenza di Andoni Luis Aduriz, l’«ironia» dei fratelli Alajmo, la «creatività» di René Redzepi e l’«empatia» di Mariella Organi, quest’anno la parola scelta è stata «talento». Un termine complesso, che nella cucina contemporanea significa molte cose insieme: tecnica, sensibilità, visione, perseveranza. Alain Passard, invitato sul palco per ricevere il premio, ha incarnato per tutta la sua carriera esattamente questa alchimia di qualità.

«Il Premio Bob Noto, nato per onorare mio marito nell’ambito che più amava e che abbiamo maggiormente condiviso, è oggi alla quinta edizione. E per me è un grande onore», ha commentato Antonella Fassio, moglie di Bob Noto e Presidente della Giuria del Premio. «Grazie a chi, con lavoro e passione, lo tiene vivo ogni giorno».

La sua storia è nota, ma vale sempre la pena ripercorrerla. Nato nel 1956, cresciuto professionalmente nella scuola di Alain Senderens, ha costruito la sua carriera sull’idea che la cucina non sia una somma di ricette, ma un atto di interpretazione. Per anni è stato considerato un maestro della carne, fino al 2001, quando compie un gesto che ha scosso la gastronomia planetaria: elimina la carne dal menu dell’Arpège, tre stelle Michelin, e decide di lavorare quasi esclusivamente con il mondo vegetale. Una scelta che non aveva precedenti nell’alta cucina europea, tanto più in un ristorante già consacrato. Quello che molti avevano interpretato come un azzardo è diventato una rivoluzione: un modo nuovo di pensare il colore, la materia, la stagionalità. Oggi Passard è, per la sua generazione, ciò che Escoffier è stato per la sua: un maestro che ha ridefinito un paradigma. Nel suo discorso torinese, sobrio ed elegante, ha ricordato che il talento non è un dono, ma un impegno quotidiano con la lentezza. Coltivare tre orti biodinamici, controllare personalmente ogni consegna, lavorare per sottrazione: tutti gesti che richiedono continuità, non spettacolarità.

La cerimonia è stata anche l’occasione per ricordare Bob Noto come un uomo che viveva il cibo con la stessa profondità con cui un collezionista vive l’arte. La giuria che assegna il premio, presieduta da Antonella Fassio e composta da Ferran Adrià, Paolo Griffa, Marco Bolasco, Sara Peirone e i fondatori di Buonissima, ha parlato di Passard come di «un cuoco che incarna la delicatezza del gesto e la fermezza della visione». Una definizione che sembra descrivere tanto lui quanto lo stesso Noto. A fine serata, mentre il pubblico usciva dalla Nuvola Lavazza, la sensazione era quella di aver assistito a un incontro naturale: un maestro celebrato da un festival che ha sempre fatto della sensibilità il cuore del proprio linguaggio. Passard e Noto, a ben vedere, non erano poi così distanti.

Lavinia Trivulzio, 23 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

MIA Photo Fair BNP Paribas entra nella sua quindicesima edizione con un sistema di premi che raggiunge un valore complessivo di circa 80.000 euro. È questo uno dei nuclei portanti dell’edizione 2026 che amplia il proprio sostegno ad artisti, gallerie, studenti e realtà editoriali attraverso nove riconoscimenti distinti


 

Mercoledì sera scorso, a New York, la casa d’aste ha venduto per 5,4 milioni di dollari Cera, un giovane Triceratopo di 66 milioni di anni fa. 

Con la sua morte, la cultura italiana perde una delle sue presenze più piene, più libere, più umane. Resta però un patrimonio di canzoni che continuano a vibrare, filmati che restituiscono una donna capace di emozionare anche solo entrando in una stanza, momenti televisivi entrati nell’immaginario nazionale, e soprattutto un’idea di arte come atto di autenticità

Un miliardo di dollari in capolavori, oggetti iconici e rarità assolute approda negli Emirati, segnando l’ingresso della capitale in una nuova era del collezionismo internazionale e consolidando l’asse strategico tra la maison e il Golfo

Buonissima premia Alain Passard | Lavinia Trivulzio

Buonissima premia Alain Passard | Lavinia Trivulzio