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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliMentre la città festeggia l’ennesimo record di affluenze turistiche nei ponti del 25 aprile e primo maggio, sostenute principalmente dall’offerta culturale e museale, si apre un nuovo spazio pubblico di incontro, studio e mostre, all’interno dei settecenteschi Quartieri Militari progettati da Filippo Juvarra. È il Polo del ’900, ospitato in 3mila metri quadrati nell’edificio di San Daniele, gemello di quello di San Celso che già accoglie dal 2003 il Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà.
l nuovo Polo, inaugurato il 23 aprile con la mostra «Lungo un secolo. Oppressioni e liberazioni nel Novecento» (a cura di Enrico Donaggio, Peppino Ortoleva e Guido Vaglio; fino al 27 novembre) ed è gestito dall’omonina fondazione presieduta da Sergio Soave, raduna 19 istituti e archivi storici, che qui hanno la loro nuova sede: tra gli altri, l’Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali, la Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, la Fondazione Vera Nocentini, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, il Centro Studi Piero Gobetti, la Fondazione Carlo Donat-Cattin, l’Unione Culturale Franco Antonicelli e l’Organizzazione Rete Italiana Cultura Popolare e varie associazioni partigiane e antifasciste come Ancr, Aned, Anpi e Fiap.
Tutti hanno conferito al Polo il proprio patrimonio archivistico, ora pienamente accessibile: 9 chilometri di documenti, 300mila libri, 130mila fotografie, 53mila audiovisivi (film e documentari), 900 fondi archivistici, 21mila manifesti, 400mila file digitalizzati. Emeroteca, biblioteca e wifi (presto anche bookshop e caffetteria) vanno nella direzione del massimo coinvolgimento del pubblico.
Il Polo è sostenuto da Regione Piemonte (che verserà ogni anno 600mila euro), Comune di Torino (300mila) e Compagnia di San Paolo (300mila), che ha finanziato il progetto con 7 milioni di euro (5 per il restauro e il resto per allestimento e arredi, su progetto di Luca Dal Pozzolo, Emanuela Barberini, Roberto Albano) ai quali si aggiungono per il programma 1 milione per il 2014, 1,6 per il 2015 e la stessa cifra per il 2016.
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