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«Madre Santissima»

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«Madre Santissima»

«Madre Santissima»: la mostra immersiva che trasforma la maternità in arte a Roma

«Madre Santissima» al concept store Seconde Vue di Roma trasforma la maternità in un percorso sensoriale tra fotografia, suono e performance, con gli scatti di Andrea Boccalini e le voci delle protagoniste.
Dal 17 ottobre, l’installazione immersiva permette al pubblico di vivere l’intimità personale come esperienza collettiva, riflettendo sul potere creativo, sociale e simbolico della maternità

Nicoletta Biglietti

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Un concept store che si trasforma in spazio espositivo immersivo, un percorso sensoriale che intreccia fotografia, suono e performance per esplorare la maternità come esperienza personale e visione collettiva. Dal 17 ottobre, in occasione di Roma Diffusa, Seconde Vue – nel cuore di via di Monserrato – ospita «Madre Santissima», progetto del Collettivo Amori Difficili con gli scatti di Andrea Boccalini. Il festival, che dal 16 al 19 ottobre trasforma la Capitale in un museo a cielo aperto, accoglie così un’installazione capace di condurre il pubblico in un viaggio tra intimità e collettività, dove ogni gesto, sguardo e parola diventano strumenti di riflessione e condivisione. 
Ventisei fotografie di grande formato si intrecciano con le voci delle donne ritratte, guidando lo spettatore attraverso un percorso che va oltre la semplice osservazione. La maternità, in questa mostra, non è solo esperienza biologica, ma atto creativo, culturale e simbolico, capace di generare legami, memoria e valori condivisi.

Le protagoniste del progetto sono state coinvolte in un esercizio di relazione progressiva: dapprima senza guardarsi, poi fissandosi negli occhi, infine sostenendosi fisicamente. Ogni gesto, immortalato da Boccalini, diventa metafora del cammino interiore verso la conoscenza di sé e la condivisione emotiva. La forza delle immagini si accompagna a una colonna sonora diffusa in cuffia, creando un’esperienza immersiva che trasforma l’intimità personale in racconto collettivo.
«Con Madre Santissima – raccontano i curatori del Collettivo Amori Difficili abbiamo scelto di partire dal bisogno di Astrid di indagare la maternità che stava vivendo. Insieme a Francesco abbiamo trasformato quell’urgenza in una ricerca comune, creando uno strumento per attraversarne la complessità e la forza dirompente”
La mostra celebra la diversità dei modi di essere madre, mostrando come ogni donna viva questa esperienza in maniera unica. Ogni scatto diventa simbolo di un percorso universale, in cui il privato si fa universale e l’esperienza personale si trasforma in visione collettiva. La maternità viene qui letta anche come capacità di generare relazioni e trasmettere valori condivisi, creando un filo che unisce generazioni e storie diverse.

L’allestimento immersivo permette al pubblico di muoversi tra le immagini e le voci, entrando in contatto con le emozioni e le esperienze delle protagoniste. È un invito a riflettere sulle molteplici dimensioni della maternità, intesa non solo come funzione biologica ma come potere creativo, sociale e simbolico.
L’inaugurazione è prevista per venerdì 17 ottobre alle ore 18.00, alla presenza degli artisti e dei curatori. L’evento prevede una performance live e una sessione fotografica aperta al pubblico, durante la quale Andrea Boccalini inviterà i visitatori a farsi ritrarre, restituendo le emozioni suscitate dal percorso e facendo di ogni partecipante parte integrante dell’installazione. Un momento che rappresenta la possibilità di entrare in contatto diretto con la creazione artistica e con le storie delle protagoniste, trasformando il pubblico da osservatore passivo a parte attiva del racconto.

Con «Madre Santissima», Seconde Vue conferma la propria identità come luogo di ricerca e produzione artistica, capace di superare i confini tra fotografia, performance e suono. Il concept store di via di Monserrato 100 si trasforma in un laboratorio aperto, dove i visitatori possono sperimentare un dialogo diretto con le immagini, i suoni e le storie esposte. Durante i giorni di Roma Diffusa, l’installazione resta accessibile al pubblico, offrendo l’opportunità di vivere un’esperienza immersiva e riflessiva che celebra la potenza generativa dell’essere umano, trasformando l’esperienza privata della maternità in un racconto collettivo e universale.

Nicoletta Biglietti, 17 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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