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Sebastiano Monaco, «Traslazione di Sant’Agrippina» (particolare)

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Sebastiano Monaco, «Traslazione di Sant’Agrippina» (particolare)

La nuova luce della Sant’Agrippina di Sebastiano Monaco

A Mineo sono terminati i restauri, nella chiesa dedicata alla santa, agli affreschi che ne ripercorrono la vita

Vittorio Bertello

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Sono stati restaurati gli affreschi di Sebastiano Monaco (Catania, 1750 ca-Sortino, Sr, 1800 ca) all’interno della chiesa di Sant’Agrippina a Mineo (Ct), affreschi realizzati tra il 1786 e il 1788 dal pittore siciliano, le cui opere decorano chiese e palazzi nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Il progetto di recupero è stato affidato al restauratore Rocco Greco, con la collaborazione di Adriana Testa e Licia Ippolitoni.

L’intervento di restauro, durato circa sei mesi, ha restituito nuova vita all’opera che, ammalorata com’era, rischiava di staccarsi dall’intonaco e di rovinare al suolo. I restauratori sono intervenuti su tutte le sue opere pittoriche, mentre altri esperti di settore hanno recuperato i pregevoli stucchi, opera della bottega del palermitano Giovanni Gianforma, che arricchiscono la chiesa e, in alcuni casi, costituiscono la cornice stessa di queste decorazioni.

Nella circostanza il parroco don Matteo Malgioglio ha ritrovato documenti d’archivio inediti che fanno luce sulla committenza e sull’esecuzione del ciclo decorativo. L’edificio della chiesa di Sant’Agrippina, ricostruito dopo il terremoto del 1693, conserva l’impianto a croce greca della precedente chiesa medievale e si distingue per la ricchezza dell’apparato decorativo in stucco. 

Il restauro, promosso dalla Parrocchia e finanziato da Giovanni Leonardo Damigella (originario proprio di Mineo), titolare della Mondial Granit spa, ha consentito il recupero integrale dell’intero ciclo pittorico della chiesa di Sant’Agrippina. Oltre agli affreschi di Sebastiano Monaco, l’intervento ha riguardato anche i rifacimenti novecenteschi della cupola, con la Gloria di Sant’Agrippina di Monaco e gli «Angeli musici» di Giuseppe Barone; gli affreschi della volta del transetto, con «Angeli nella Natività di Gesù» e «Angeli con simboli della Passione di Cristo», opera di Giuseppe Barone.

I tre grandi pannelli della volta centrale, opera di Sebastiano Monaco, raffigurano tre momenti della vita di Sant’Agrippina: «Sant’Agrippina respinge l’assalto dei Saraceni presso le mura di Mineo», «La traslazione del corpo di Sant’Agrippina», «Il Patrocinio di Sant’Agrippina sulla città di Mineo con la consegna dello scettro della città». Anche gli stucchi coevi di Giovanni Gianforma, che incorniciano molte delle scene affrescate, sono stati oggetto di un accurato intervento con tecniche non invasive, nel rispetto dei principi di leggibilità, autenticità e riconoscibilità.

Ha commentato la storica dell’arte Serena Fina Barbagallo: «Gli affreschi sono firmati dallo stesso Sebastiano Monaco con la dicitura “inventò e pinse”, che appare nei tre riquadri principali della volta. Questa formula, che l’artista usa solo in alcune sue opere, indica non solo la paternità esecutiva ma anche la progettazione iconografica, confermando il pittore come figura centrale nella decorazione sacra tardo-settecentesca in Sicilia».

«Il nostro obiettivo, ha affermato il restauratore Rocco Greco, era salvaguardare la materia originale e restituire le opere alla loro piena leggibilità, consegnando alla città di Mineo un patrimonio artistico di grande valore, restituito nella sua integrità e bellezza».

Per parte sua, il finanziatore dell’operazione Giovanni Leonardo Damigella ha dichiarato: «Grandi opere d’arte rischiano di andare perdute se non si interviene in tempo ed era così per i bellissimi affreschi di Sant’Agrippina a Mineo. Era necessario un intervento di recupero e volentieri ho contribuito al restauro di queste opere importanti della chiesa di Santa Agrippina a Mineo, mia città natale».

«La chiesa di Sant’Agrippina, ha infine sottolineato don Matteo Malgioglio, rappresenta uno degli edifici di culto più antichi e interessanti della Sicilia. Con la sua storia millenaria, le stratificazioni culturali e le numerose opere d’arte, accompagna il visitatore in un affascinante viaggio verso la luce divina, attraverso la via del bello, che richiede non solo studio e riflessione, ma anche iniziative di valorizzazione. Il tempio, con la sua irrazionale esplosione di bellezza, da secoli continua a diffondere la gioia per una rinascita che genera speranza. Ci auguriamo che ogni visitatore possa lasciarsi guidare da questa luce e consolare da questo abbraccio».

La Chiesa di Sant’Agrippina a Mineo. Foto tratta da Wikipedia. Foto: Carlo Blangiforti | Pubblico dominio

Vittorio Bertello, 25 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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