Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Lara Maria Ferrari
Leggi i suoi articoliSe il cinema per un giorno potesse prendere dimora in un film soltanto, allora questo film sarebbe «Two Seasons, Two Strangers» («Tabi to Hibi». 2025) di Sho Miyake. Non a caso premiato con il Pardo d’Oro un mese fa a Locarno. Girata in pellicola 16 mm, l’opera mette in scena l’incanto di una sceneggiatura che prende forma sotto gli occhi della sua autrice, quando ancora lei non sa di che si tratta. Una donna che non ha paura di partire all’improvviso, perché consapevole che il viaggio le servirà a liberarsi dai confini, simili talvolta a schiavitù, delle parole. Li è l’architrave su cui si regge e ruota un affascinante capovolgimento di prospettiva, in cui estate e inverno vengono ritratti con una tecnica che alterna la modalità calligrafica al nitore del bianco e nero, mostrando l’appassionata riverenza con cui gli orientali affrontano le stagioni, e aumentando il senso di stupore e allo stesso tempo di coinvolgimento sentimentale degli spettatori per le vicende vissute dalla giovane sceneggiatrice. Due film in un film, speculari, romantici, inestricabili.
Per i lettori curiosi riguardo uno degli aspetti più caratterizzanti la cultura coreana, ovvero una cultura prevalentemente pop, vale la pena soffermarsi sulla differenza che esiste, e questo festival rimarca, fra le cosiddette Icons e gli Idols. Le prime sono i grandi maestri del cinema internazionale, che il festival di Busan omaggia nella sezione «Gala», riconoscendo la loro importanza globale e la capacità di offrire sempre una molteplicità di prospettive nuove e coraggiose sul presente. Gli Idols sono le pop star locali che decidono, in virtù della loro gigantesca popolarità, di cimentarsi nella recitazione. Grazie a loro, soprattutto, la manifestazione si riempie di giovanissime e giovanissimi sin dal mattino, i quali confidano di potersi aspettare grandi cose anche sul fronte cinematografico da questi giovani divi preparatissimi sul fronte musicale, che sul red carpet garantiscono glamour e richiamo mediatico.

L’incontro con Ninomiya Kazunari è stato preso d’assalto da fan (soprattutto femminili) di tutte le età. Foto Lara Maria Ferrari
A proposito, invece, del connubio finalmente realizzato fra artista cinematografico e idol, ecco un personaggio che li racchiude entrambi. A pochi passi dalla master class tenuta da Michael Mann, durante la quale ha rivisitato «Heat», uno dei suoi capolavori, Ninomiya Kazunari è stato protagonista oggi di un incontro preso d’assalto da un pubblico di tutte le età, a evidente prevalenza femminile. Affabile, dalla battuta pronta e bravissimo interprete, Kazunari è un’entità unica, un Giano bifronte che ha raggiunto la popolarità con la band J-pop Arashi, dominando le classifiche e i palcoscopi in Asia per oltre vent’anni, cosa che gli ha assicurato una fanbase devota che lo segue ovunque. E così è stato! Ma è anche un talento attoriale straordinario, come ha dimostrato in «Lettere da Iwo Jima» di Clint Eastwood, dove ha recitato in inglese a fianco di Ken Watanabe, altro mito del cinema nipponico assurto a popolarità mondiale. Ninomiya è la dimostrazione vivente della realizzazione del sogno descritto poc’anzi: da divo pop ad attore di grande spessore.
L’appuntamento alla prossima puntata è con un’immagine che si candida a entrare fra le favorite di questo Diario da Busan. In prossimità della pista pedonale Haeundae Blueline Park, ecco che spunta una panetteria notturna, dove i residenti di quartiere si rifocillano di panini salati al burro, piccola icona gastronomica locale, irrinunciabile. Un minuscolo chiosco, profumatissimo, che spunta come Davide sotto Golia, sullo sfondo degli altissimi grattacieli di vetro.
Altri articoli dell'autore
Anticipazioni e curiosità dal e intorno al Biff | Il Piccolo Principe è atterrato tra le casette di Gamcheon; perché non possiamo non andare al cinema; c’è uno scimpanzé tra creatore e pubblico; il regista che non ha mai smesso di alzare il pugno è «l’ultimo grande maestro italiano»
Anticipazioni e curiosità dal e intorno al Biff | Un inno all’arte cinematografica, i pericoli di un domani che è già oggi e l’incontro tra la foglia d’acero canadese e l’onda coreana
K-notes dalla Corea: fotogrammi del 30mo festival internazionale del cinema di Busan. Prima giornata
Anticipazioni e curiosità dal e intorno al Biff | La serata inaugurale, tra «idoli» asiatici e l'omaggio a Marco Bellocchio