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Grégory Chatonsky, «La quatrième mémoire», 2025,

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Grégory Chatonsky, «La quatrième mémoire», 2025,

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Intelligenza Artificiale, un consenso europeo per difendere il diritto d’autore

A margine del Consiglio dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea del 13 e 14 maggio Francia, Ungheria, Italia e Portogallo hanno definito diverse priorità in materia di tutela e trasparenza dei diritti nei settori culturale e creativo

In occasione del Consiglio dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea a Bruxelles,  i rappresentanti di Francia, Ungheria, Italia e Portogallo hanno definito diverse priorità in materia di rispetto del diritto d’autore e dei diritti connessi nel quadro dell’adozione dell’Intelligenza Artificiale generale (Agi) nei settori culturale e audiovisivo.

La salvaguardia del diritto d'autore e dei diritti connessi, nonché la garanzia della trasparenza, sono una sfida importante per i settori culturale e audiovisivo nel contesto della rapida e generalizzata adozione dell’Agi. Durante il Consiglio dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea del 13 e 14 maggio 2025, un dibattito pubblico, su iniziativa del Portogallo, ha permesso di raggiungere un consenso su diversi punti in vista di un lavoro congiunto a livello ministeriale su tali questioni. Slovenia, Danimarca, Lituania, Lettonia, Germania, Spagna, Estonia, Finlandia, Grecia, Cipro e Croazia hanno espresso il loro sostegno generale all'iniziativa.

L'entrata in vigore, nell’agosto 2025, di alcune disposizioni del regolamento europeo sull'IA (sistemi di IA ad alto rischio, modelli di IA generale, governance, sanzioni, riservatezza), in particolare il codice di condotta per l’Agi, in fase di completamento, comporterà maggiori requisiti in materia di applicazione e sorveglianza da parte delle autorità nazionali competenti.

In questo contesto, i ministri della Cultura dell’Unione Europea hanno convenuto di dare priorità a quattro aspetti fondamentali per il settore culturale e creativo europeo:

«Fornire una risposta adeguata e tempestiva alle sfide poste dal crescente utilizzo dei modelli Agi, che ha profondamente influenzato le industrie culturali e creative, sia dal punto di vista economico che giuridico, al fine di garantire la sostenibilità economica e la diversità culturale dell'Europa, salvaguardando al contempo i diritti degli autori e dei titolari di diritti connessi».

«Garantire un approccio concertato e coerente tra gli Stati membri per controllare l’applicazione del codice, il che consentirà di trarre insegnamenti e acquisire conoscenze che, in futuro, contribuiranno a stabilire principi solidi che garantiscano una maggiore efficacia nella protezione dei diritti d'autore e dei diritti creativi, garantendo che l’Unione Europea adotti una posizione chiara e forte nei confronti degli operatori globali, promuovendo un ambiente competitivo equo e sostenibile».

«Garantire la certezza del diritto e la trasparenza nell’utilizzo dei dati protetti. Questioni fondamentali quali l’autorizzazione preventiva dei titolari dei diritti per l’utilizzo delle loro opere, compresa la possibilità espressa di esercitare il diritto di revoca previsto dalla Direttiva Dsm [Digital Single Market], l’applicazione di modelli contrattuali chiari e specifici e la trasparenza dei dati utilizzati nei modelli Agi, sono essenziali per evitare future controversie e incertezza giuridica. Tale trasparenza richiede l’adozione obbligatoria di identificatori unici (come l’Isbn o l’Isrc) nelle sintesi dei dati utilizzati, facilitando così il pieno esercizio dei diritti dei titolari dei diritti e garantendo al contempo la fiducia e la legittimità dello sviluppo tecnologico».

«Coerenza con i valori fondamentali e il quadro giuridico europeo esistente. La discussione ministeriale consentirà inoltre di allineare completamente il codice di condotta in fase di elaborazione alla legislazione europea esistente, in particolare alla direttiva Dsm e al regolamento sull’IA stesso. La coerenza della legislazione e dei valori rafforzerà la certezza del diritto e il rispetto dei diritti fondamentali, della giustizia economica e sociale e dell’equità tra tutte le parti interessate del settore culturale e creativo».

«Data la complessità tecnica e giuridica della questione, nonché la sua rilevanza strategica per il futuro delle industrie culturali europee, riteniamo indispensabile intraprendere questo approccio a livello ministeriale per facilitare una discussione approfondita e trasversale, che consenta di anticipare le sfide, chiarire le posizioni e promuovere una solida cooperazione europea in materia di protezione dei diritti fondamentali nel contesto dell'intelligenza artificiale», hanno precisato i vari ministri della Cultura dell’Unione Europea, aggiungendo che «tale approccio dovrebbe essere strettamente coordinato con gli organismi responsabili dell’attuazione del regolamento sull’IA, in particolare la Commissione e l’Ufficio per l’IA».

 

 

 

Stéphane Renault, 15 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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