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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. La cultura non si ferma neppure a Bologna, dove il MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, parte dell’Istituzione Bologna Musei, ha istituito già da due settimane varie iniziative online tra cui «2 minuti di MAMbo». Ogni giorno, dal martedì alla domenica, si possono vedere sul canale YouTube «MAMbo Channel» contributi video in cui i curatori raccontano le mostre presenti e le collezioni permanenti. Non mancano la possibilità di consultazione online di sezioni su www.museibologna.it, percorsi tematici e cataloghi delle opere, virtual tour, libero scaricamento di pubblicazioni didattiche per i minori, dirette Facebook, come spiega il direttore artistico Lorenzo Balbi (Torino, 1982).
Dottor Balbi, come avete impostato il lavoro nell’emergenza virus?
Dal 17 marzo lavoro da casa. Prima di richiederlo per me stesso ho dovuto seguire l’attivazione del lavoro a distanza e la conseguente riconfigurazione di mansioni e obiettivi per tutti i colleghi e collaboratori. Da quasi dieci giorni quindi tutte le attività del MAMbo sono svolte da persone che lavorano da remoto, a eccezione di un presidio di sicurezza a strutture e collezioni.
Quali cambiamenti prevede dopo l’emergenza?
Penso che oltre alle infrastrutture, videoconferenze, chat, condivisione documenti, le novità della comunicazione attuale, è in discussione il ruolo stesso del museo e la sua funzione sociale che deve trovare delle nuove modalità.
Quali sono le iniziative principali attivate?
Il MAMbo ha reagito alla prima settimana di chiusura temporanea degli spazi espositivi con un esperimento realizzato grazie alla disponibilità dell’artista Ragnar Kjartansson e della compagnia di attori Laminarie: lo streaming live dell’opera «Bonjour» dell'artista islandese attualmente allestita nella Sala delle Ciminiere per la mostra «AGAINandAGAINandAGAINand». Successivamente abbiamo reagito con la nuova iniziativa «2 minuti di MAMbo», rassegna di brevi video incentrati su «AGAINandAGAINandAGAINand», la collezione permanente MAMbo, il Museo Morandi e il Dipartimento educativo MAMbo.

Lorenzo Balbi
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