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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliAssessore Sacco, che cosa che cosa avete fatto a Torino in questi mesi di pandemia?
«Inutile negare che la situazione d’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero non ci abbia colto di sorpresa, ma da subito abbiamo cercato la chiave per risollevarci, anche a fatica ma con l’obiettivo di aiutare e sostenere tutte le attività produttive. Non possiamo di certo stabilire quale settore sia stato più colpito, la pandemia non ha fatto e non sta facendo sconti a nessuno, ma purtroppo i settori del turismo e della cultura hanno sicuramente sofferto soprattutto a causa dell’incertezza che questa nuova situazione stava e sta creando. È pressoché impossibile fare previsioni e muoversi verso una visione a lungo termine non sapendo come sarà la situazione già il giorno dopo.
Abbiamo però cercato, insieme alle associazioni di categoria, di strutturare una fase 2 legata al turismo e alla cultura. Nel rispetto delle restrizioni si è sviluppato il concetto di fiducia, al fine di costruire una nuova percezione della città come luogo sicuro per i suoi cittadini e turisti. Il dialogo costante con gli “stakeholder” ha permesso di progettare lo “Sviluppo della Città” puntando sui principi di “Sostenibilità e Sicurezza” attraverso le nuove iniziative come la creazione del progetto “Torino a Cielo Aperto”, o la possibilità di prenotare e visitare in sicurezza i musei o muoversi in maniera sicura in città con i taxi. “Torino a Cielo Aperto” ha permesso di godere una città attiva e di prossimità, ricca di occasioni di condivisione e dialogo, ma anche di intrattenimento e di servizi alla persona, svolti all’aria aperta, nei quartieri, in sicurezza e con rispetto dei diritti di tutti. Già la scorsa estate “Torino a Cielo Aperto” è stato il giusto tramite per iniziare la stagione estiva in sicurezza.
Ed è proprio partendo dallo spazio pubblico all’aperto che si è vissuta una nuova libertà: parchi, piazze, aree mercatali, aree pedonali, ma anche spazi privati come cortili e aree messe a disposizione dalla città sono diventate lo scenario di una ripresa attiva per Torino. E così, a seguito del confronto con gli esercenti cinematografici, si sono realizzate arene cinematografiche all’aperto (“Torino Città del Cinema 2020”); oltre alle proiezioni le arene hanno ospitato altre attività di spettacolo. La Città, in collaborazione alle associazioni categoria, ha lavorato al fine di rendere gli spazi attualmente utilizzati per il commercio in luoghi in cui è possibile realizzare eventi nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale.
La Città di Torino già in passato ha valutato la possibilità di fare sistema con il territorio, stipulando protocolli d’intesa utili a rafforzare il sistema di incoming per la nostra Regione e non solo. Infatti nel 2020 ha sottoscritto un protocollo d’intesa con le Città di Milano e Genova per intensificare i rapporti istituzionali. L’obiettivo è quello di promuovere a livello nazionale e internazionale le rispettive destinazioni turistiche attraverso la partecipazione comune a progetti legati allo sviluppo economico e turistico, alle attività culturali e alla promozione turistica, con particolare riferimento ai temi della cultura, dei grandi eventi, delle manifestazioni sportive, del design, della moda, dell’enogastronomia, dell’artigianato e del marketing territoriale, sia sul territorio nazionale che su importanti mercati internazionali di reciproco interesse».
Che cosa avreste voluto ma non siete riusciti a fare?
«Abbiamo fatto tutto quello che era concesso e programmato nel rispetto dei vari Dpcm che si sono succeduti. Certo, avremmo voluto approfondire ogni piccola iniziativa in maniera più incisiva e non è stato sempre possibile farlo. Ad esempio, per quanto riguarda il protocollo con Genova e Milano, avevamo immaginato una campagna di influencer marketing volta a stimolare e invogliare i turisti a visitare le nostre città, impossibile nel 2020 ma che svilupparemo appena possibile».
Quanti fondi avete avuto a disposizione nel 2020? Quanti, tra ordinari e straordinari, avete messo a bilancio per il 2021?
«Gli stanziamenti contenuti nel Bilancio preventivo sono stati confermati nel 2020.Ovviamente l’emergenza sanitaria ha imposto di ridefinire le priorità e la modalità di realizzazione delle manifestazioni, mixando format digitali ed eventi fisici e diffusi, basti pensare a Terra Madre-Salone del Gusto e a Torino Città del Cinema. Anche per il 2021 abbiamo confermato gli impegni di bilancio e stiamo lavorando a fianco degli attori del territorio per garantire la ripresa economica del settore Turismo».
Che cosa vorreste fare in futuro e con quali finanziamenti e collaborazioni con altri soggetti?
«Come già a conoscenza, la Città di Torino si è aggiudicata per gli anni 2021-25 le Atp Finals, con le quattro prove del Gran Slam il più importante torneo di tennis professionistico dell’anno, a cui partecipano i migliori otto tennisti delle classifiche Atp di singolare e di doppio. La competizione è in continua crescita e la sua popolarità è aumentata vertiginosamente con presenze costantemente superiori a 250mila spettatori per anno. Non bisogna comunque dimenticare gli eventi come Terra Madre Salone del Gusto, CioccolaTò e il Natale coi Fiocchi che, con le Luci d’Artista, hanno attirato e continuano ad attirare numerosi turisti».

Alberto Sacco
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