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I fotografi di «Epoca» Mario De Biasi, Giorgio Lotti, Sergio Del Grande, Angelo Cozzi e Walter Mori posano con la loro attrezzatura prima di partire per realizzare il reportage del viaggio di papa Paolo VI in Terrasanta. Milano, 1964. © Archivio Gruppo Mondadori - Mondadori Portfolio

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I fotografi di «Epoca» Mario De Biasi, Giorgio Lotti, Sergio Del Grande, Angelo Cozzi e Walter Mori posano con la loro attrezzatura prima di partire per realizzare il reportage del viaggio di papa Paolo VI in Terrasanta. Milano, 1964. © Archivio Gruppo Mondadori - Mondadori Portfolio

Archivi aperti in tutta Italia

Dieci giorni per conoscere il patrimonio d’immagini conservato negli archivi dei fotografi italiani

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

I fotografi di «Epoca» Mario De Biasi, Giorgio Lotti, Sergio Del Grande, Angelo Cozzi e Walter Mori posano con la loro attrezzatura prima di partire per realizzare il reportage del viaggio di papa Paolo VI in Terrasanta. Milano, 1964. © Archivio Gruppo Mondadori - Mondadori Portfolio

Dettaglio dell’archivio del MuFoCo - Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo

Dettaglio dell’archivio del MuFoCo - Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo

Giunta alla sua IX edizione, la manifestazione fotografica «Archivi Aperti», presentata da Rete Fotografia, si tiene quest’anno dal 13 al 22 ottobre in numerose città italiane. Titolo dell’appuntamento «Gli archivi dei fotografi italiani: un patrimonio da valorizzare». Un processo, questo, che in realtà è già in corso, anche grazie a questa iniziativa che, nata a Milano, è tanto cresciuta da coinvolgere quest’anno ben 64 archivi (un terzo in più rispetto alla precedente edizione, con 26 nuovi ingressi di grande peso) di 13 regioni italiane: oltre alla Lombardia, dove è ben radicata, sono numerose le adesioni dal Piemonte e dal Centro e Sud d’Italia (qui, in particolare dalla Puglia). Senza dimenticare che Archivi Aperti è entrato a far parte della rete di MuseoCity.

«Dare valore agli archivi dei fotografi oggi, significa investire nel lungo periodo sul loro valore culturale», dicono gli organizzatori: sebbene la fotografia in Italia costituisca un bene culturale tutelato, poco si è fatto, per lungo tempo, per salvaguardare e valorizzare (con la catalogazione, la digitalizzazione e altro) il patrimonio d’immagini conservato negli archivi dei fotografi. Tanto che molti di essi vengono smembrati e dispersi, impedendone la futura accessibilità.

Su questi temi è incentrato il convegno d’apertura al Castello Sforzesco di Milano (13 ottobre, alle 15), cui partecipano enti e istituzioni, dall’Iccd-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione al MaXXI di Roma, dalla Soprintendenza Archivistica della Lombardia ad AitArt-Associazione Italiana Archivi d’Artista e altri ancora, non meno autorevoli, ma anche gli archivi di quei fotografi (Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mario Cresci, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Lelli&Masotti, Fondazione Nino Migliori) che già hanno provveduto a tali operazioni e che illustrano le loro scelte.

A chiudere la manifestazione, il 22 ottobre alle 17, presso Fondazione AEM (piazza Po 3, Milano), il convegno in collaborazione con TAU Visual-Associazione Nazionale Fotografi Professionisti, Afip International-Associazione Fotografi Professionisti e Grin-Gruppo Redattori Iconografici Nazionale, soci di Rete Fotografia, in cui, con Giovanna Calvenzi moderatrice, si farà il bilancio della manifestazione insieme ad autori come Riccardo Marcialis, Graziella Vigo, Uliano Lucas, Maria Vittoria Backhaus e Piero Gemelli.

Fra le due date, molti appuntamenti (tutti gratuiti e per la maggior parte in presenza con prenotazione) con conservatori e responsabili di enti, fondazioni, archivi storici, pubblici e privati, e numerose visite a studi di professionisti, oltre al convegno curato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Basilicata, dedicato agli Archivi Fotografici in Mezzogiorno e alle loro trasformazioni storiche, sociali ed etnoantropologiche nella prima metà del XX secolo.
 

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Ada Masoero, 13 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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