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St Regis Saadiyat Island Resort, Sede della settimana dei collezionisti di Sotheby’s, vista sulla spiaggia

Courtesy Sotheby’s

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St Regis Saadiyat Island Resort, Sede della settimana dei collezionisti di Sotheby’s, vista sulla spiaggia

Courtesy Sotheby’s

Ad Abu Dhabi Sotheby’s inaugura la settimana che ridisegna il mercato del lusso e dell’arte

Un miliardo di dollari in capolavori, oggetti iconici e rarità assolute approda negli Emirati, segnando l’ingresso della capitale in una nuova era del collezionismo internazionale e consolidando l’asse strategico tra la maison e il Golfo

Lavinia Trivulzio

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Con l’annuncio di oltre un miliardo di dollari in opere d’arte, gioielli, orologi, auto da competizione, immobili di lusso e oggetti iconici, Sotheby’s inaugura la sua prima Collectors’ Week ad Abu Dhabi, un evento che non rappresenta soltanto la più grande iniziativa mai organizzata dalla casa d’aste in Medio Oriente, ma un vero e proprio spostamento del baricentro del collezionismo globale. La collaborazione con l’Abu Dhabi Investment Office, che negli ultimi mesi ha contribuito a consolidare la presenza di Sotheby’s nella regione con un investimento strategico e l’apertura della sede locale, è il motore di un progetto che unisce ambizione culturale, potenza economica e un nuovo immaginario del lusso, destinato a ridefinire le dinamiche internazionali del mercato.

Per quattro giorni il St. Regis Saadiyat Island Resort diventa il centro mondiale del valore culturale, ospitando mostre museali, cinque aste consecutive, vendite private, talk aperti al pubblico e masterclass dedicate alle nuove generazioni di collezionisti. Non si tratta di un semplice appuntamento commerciale, ma della messa in scena di un ecosistema in cui arte, capitale e soft power dialogano in modo sempre più stretto, confermando Abu Dhabi come uno dei poli più dinamici e visionari del momento. La città, già sede del Louvre Abu Dhabi e di un’agenda culturale ambiziosa, mostra ora la volontà di competere direttamente con le grandi piazze occidentali, diventando un hub in cui si incontrano capolavori storici e innovazione contemporanea.

Il programma delle aste del 5 dicembre riunisce alcuni dei lotti più prestigiosi apparsi sul mercato negli ultimi anni. Tra questi, la possibilità, mai vista prima, di acquisire una vettura del team McLaren di Formula 1 del 2026 prima ancora della presentazione ufficiale, un’offerta destinata a cambiare il rapporto tra sport e mercato dei collezionisti. Altrettanto straordinaria la presenza della McLaren LMDh 2027 (stimata tra i 6 e gli 8 milioni di dollari) e dell’IndyCar Arrow McLaren che correrà la Indy 500 del 2026 (500-700mila), insieme a due auto da sogno: una McLaren F1 del 1994 con High-Downforce Kit, stimata oltre 21 milioni, e il primo esemplare di Gordon Murray T.50 mai offerto in asta (5 milioni la stima). A completare questa incursione nel collezionismo motoristico, in mostra arriva anche una rarità assoluta: una Mercedes-Benz 300 SLR del 1955 proveniente dal museo ufficiale, della stessa famiglia del celebre Uhlenhaut Coupé da 135 milioni.

Non meno imponente è la sezione dedicata a gioielli e orologi, con il debutto in asta del set completo del Patek Philippe Star Caliber 2000, stimato 10-20 milioni e secondo per valutazione solo alla leggendaria Henry Graves Supercomplication. A questo si aggiungono la più grande pietra «Fancy Vivid Orangy Pink» (5-7 milioni) al mondo, diamanti flawless record, un eccezionale Daytona «Albino» (500mila - 1 milione di dollari), capolavori Art Deco e una selezione di pietre straordinarie provenienti da collezioni private. L’universo del lusso trova ulteriore eco nel ritorno della Birkin Le Voyageur di Jane Birkin (240mila - 440mila dollari), uno dei quattro esemplari personali della cantante, arricchito dalle sue annotazioni scritte a mano e destinato a catalizzare l’attenzione di appassionati e investitori.

 

Rembrandt Harmensz. van Rijn, «Giovane leone riposante», 1638-42

La settimana non si limita tuttavia alle transazioni di valore: un ruolo centrale è affidato all’esposizione «Icons», una retrospettiva dei risultati più importanti di Sotheby’s negli ultimi sessant’anni, presentata in anteprima ad Abu Dhabi prima dell’esposizione newyorkese. Tra i capolavori: la «Dame mit Fächer» di Gustav Klimt, ultimo ritratto dell’artista, venduto per 108,4 milioni; l’opera «Shredded Girl Without Balloon» di Banksy, ormai simbolo della contemporaneità; la borsa Birkin originale di Jane Birkin, oggi oggetto feticcio per eccellenza; e un Mondrian iconico da 51 milioni. Accanto alla mostra, arriva uno dei disegni più importanti di Rembrandt mai apparsi sul mercato negli ultimi cinquant’anni, «Young Lion Resting», stimato 15-20 milioni e proveniente dalla celebre Leiden Collection: un’opera che rappresenta allo stesso tempo un vertice di maestria tecnica e un’eccezione nel corpus del maestro olandese.

Il programma culturale che accompagna l’evento, talk, panel, incontri con esperti e masterclass tematiche, è concepito come un’infrastruttura per costruire legami duraturi con i collezionisti della Regione. Non solo vendita, dunque, ma educazione, relazione, posizionamento: un modo per radicare nel tessuto locale un nuovo modo di intendere il collezionismo come forma di esperienza e di identità. La Collectors’ Week arriva in un momento cruciale per il Medio Oriente, che sta consolidando la propria presenza nel mercato globale attraverso musei di statura internazionale, acquisizioni strategiche, fondazioni private e un pubblico giovane, competente e sempre più influente. Se New York e Londra restano i punti cardinali del sistema, Abu Dhabi si propone ora come capitale emergente capace di mettere in discussione gli equilibri e catalizzare investimenti, eventi e protagonisti. Sotheby’s, dal canto suo, non si limita a intercettare questa trasformazione ma la alimenta. «Gli Emirati Arabi Uniti sono rapidamente diventati un centro globale per l'arte, il lusso e la cultura, e siamo onorati di presentare una serie di aste, panel e masterclass di livello mondiale nella regione, durante una delle settimane più intense dell'anno nel loro calendario», ha dichiarato facendo trapelare il suo entusiasmo Charles F. Stewart, CEO della maison.

La borsa originale Le Voyageur di Jane Birkin. Courtesy of Sotheby’s

Lavinia Trivulzio, 21 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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