Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Elena Franzoia
Leggi i suoi articoli
Il 10 giugno riaprirà, dopo vent’anni di restauro, il complesso della Maison Caillebotte, a 20 chilometri da Parigi in cui visse tra 1860 e 1879 il pittore Gustave Caillebotte con la famiglia di origine, e in cui realizzò circa 90 dipinti.
Si tratta dell’unico esempio in Île-de-France di dimora in stile Restaurazione, fatta realizzare tra 1824 e 1844 da un celebre cuoco, Pierre-Frédéric Borrel, che trasformò un antico complesso allo scopo di rivaleggiare con i potenti del tempo. Immersa in uno straordinario parco all’inglese di 11 ettari circondato dal fiume Yerres, la proprietà comprende un Casino all’italiana, un’Orangerie in stile neoclassico, uno spazio a forma di esedra dedicato alle copie di statue greco-romane e un chiosco «all’orientale», oltre a cappella, ghiacciaia ed edifici agricoli della Ferme Ornée, che dal 2008 ospita mostre temporanee.
Riportato allo splendore originale dal paesaggista Louis Benech, il giardino evoca il tema squisitamente impressionista della villeggiatura e della pittura en plein air, in sintonia con analoghi luoghi come Giverny, Honfleur, Auvers-sur-Oise. La Propriété Caillebotte appartiene al circuito Destination Impressionnisme, nato per valorizzare i luoghi legati alla poetica impressionista.
Il Casino neopalladiano consentirà di riscoprire arredi e atmosfera di una casa dell’agiata borghesia francese ottocentesca, con camere e l’atelier dell’artista.
Altri articoli dell'autore
Al Sainsbury Centre la mostra conclusiva del progetto « Possiamo smettere di ucciderci a vicenda?» con opere di Mona Hatoum, William Kentridge, Hew Locke, Zoran Mušič, Peter Oloya, Kimberly Fulton Orozco e Indrė Šerpytytė
Nata nell’ambito del Queer Culture Year, la mostra spazia in oltre un millennio attraverso piatti egiziani dell’XI secolo, sete safavidi del Seicento e installazioni contemporanee
Si è spento lo scorso 20 novembre l’architetto che, sin dal 1975, aiutò a svelare i molti segreti che lo stesso autore della struttura che svetta sopra la fiorentina Santa Maria del Fiore non spiegò mai
L’esposizione delle due tavole del Musée Jacquemart André di Parigi nel Palazzo Blu di Pisa consente un ideale ritorno dell’artista in città, dopo i lavori che lo impegnarono nella Cattedrale



