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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliLa XV edizione di Paratissima, dal 30 ottobre al 3 novembre, conferma la sua caratteristica di promuovere artisti indipendenti attraverso mostre a tema, incontri, approfondimenti e uno spazio dedicato ai professionisti della vendita.
Più di trecento gli autori selezionati, sei le sezioni curate ispirate al tema «multiversity», ovvero all’idea dell’esistenza di dimensioni parallele, affascinante ipotesi che favorirebbe il generarsi di altri possibili punti di vista e scenari. «Ph.ocus» è l’iniziativa dedicata alla fotografia contemporanea curata da Laura Tota.
Trentacinque i fotografi partecipanti, tra cui Isabella Sommati (premio NoPhoto Paratissima 2018). Nello spazio «Bootique», curato da Maria Azahara Hernando e Stefania Manfrè, la moda e il design trovano la loro collocazione. In questa sede possono essere acquistati vestiti e oggetti unici.
Trentuno le mostre del progetto «ICS-Independent Curated Spaces», tra collettive e personali, cinque quelle curate dagli undici allievi del corso per curatori di Paratissima «N.I.C.E.-New Independent Curatorial Experience». «G@P-Galleries at Paratissima» è probabilmente ciò che più di tutto il pubblico si aspetterebbe: la sezione dedicata ai galleristi. In totale controtendenza rispetto alle altre kermesse, solo dieci gli spazi rappresentativi del mercato dell’arte. Think BIG, infine, è la nuova sezione dedicata alle installazioni «fuori misura».
Tra i lavori esposti un grande missile di 8 metri di Antonio Riello, l’installazione in fibra ottica di Carlo Bernardini e quella site specific di Cracking Art. Tra i progetti speciali si ricorda «Let it light», con Ahmed Yasin, Nour Jabareen, Yazan Abusalamah, tre giovani talenti palestinesi protagonisti di talk e workshop.

«Brama Renaissance» di Robert Gligorov
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