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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliQuando non è sul palco o in studio di registrazione, il cantautore britannico Ed Sheeran (Halifax, 17 febbraio 1991) si rifugia in un altro mondo fatto di colori, spruzzi e tele: quello della pittura. La star, che negli ultimi dieci anni ha conquistato le classifiche di tutto il mondo, ha da tempo affiancato alla sua carriera musicale una passione più intima e silenziosa: l’arte visiva. Dopo la fine del suo acclamato Divide Tour nel 2019, Sheeran ha trovato nella pittura un modo per esprimersi e rilassarsi. Non si definisce un artista in senso classico, ma dipingere è diventato per lui un rituale quotidiano che fa per il piacere di creare, per liberare la mente. «Non sono un artista, ma adoro fare arte. Mi fa stare bene», ha scritto sui social.
Questa passione ha preso corpo in una serie chiamata «Cosmic Carpark Paintings», composta da grandi tele astratte ispirate al cielo e realizzate con vernici per interni. Il nome nasce dal luogo dove sono nate molte delle opere: un parcheggio abbandonato nel cuore di Soho, a Londra, dove Sheeran si recava ogni mattina per dipingere prima di tornare a casa. Il suo stile, istintivo e gestuale, ricorda quello di Jackson Pollock, anche se l’intento, spiega l'artista, è molto più personale che accademico. Oggi, quella che inizialmente era una forma di evasione si trasforma in qualcosa di più grande. Dal 10 luglio al 1° agosto 2025, la HENI Gallery di Londra ospita la mostra dedicata ai suoi «dipinti cosmici», con ingresso gratuito. Le opere, insieme a una serie di stampe vendute a poco più di 900 sterline ciascuna, sono messe in vendita per finanziare la Ed Sheeran Foundation, un’organizzazione che sostiene l’educazione musicale nelle scuole pubbliche e nelle comunità del Regno Unito. Metà dei proventi andrà direttamente alla fondazione, che finora ha aiutato oltre 12mila giovani attraverso programmi musicali in 18 organizzazioni locali. L’impegno di Sheeran in questo ambito non si ferma qui: lo scorso anno ha guidato una campagna nazionale chiedendo al governo britannico di investire 250 milioni di sterline nell’educazione musicale, firmata anche da star come Elton John, Harry Styles e Coldplay.
Nato in una famiglia dove l’arte era di casa (entrambi i genitori lavoravano nel settore), Sheeran ha sempre coltivato questa inclinazione. È lui stesso l’autore di diverse copertine dei suoi dischi, tra cui Afterglow e Divide, quest’ultima realizzata con l’aiuto di Damien Hirst, che lo ha incoraggiato ad allestire la mostra londinese. Lontano da ogni pretesa intellettuale, Sheeran abbraccia una visione democratica dell’arte, ereditata anche dal padre, curatore: «L’arte è fatta per essere goduta, non per essere un investimento», ha detto. E in questo spirito ha già usato la sua pittura per raccogliere fondi anche in passato: nel 2021, una lotteria benefica con uno dei suoi quadri ha fruttato oltre 50mila sterline per la lotta contro il cancro.
Nel frattempo, il suo successo musicale non conosce pause: il singolo Shape of You è stato appena proclamato da Apple Music il brano più ascoltato del decennio, e il suo prossimo album, Play, è atteso per settembre. Nel mondo di Ed Sheeran, la musica e la pittura convivono come due forme diverse dello stesso bisogno: creare, condividere, restituire. E quando l’arte si mette al servizio del bene, ogni nota e ogni pennellata trovano un senso ancora più profondo.
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