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Un tratto delle Mura Aureliane a Roma, tra porta San Sebastiano e porta Ardeatina, una delle aree soggette a monitoraggio. Foto tratta da Wikipedia

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Un tratto delle Mura Aureliane a Roma, tra porta San Sebastiano e porta Ardeatina, una delle aree soggette a monitoraggio. Foto tratta da Wikipedia

Nuove tecnologie per la tutela dei siti archeologici

Da un convegno di studi tenutosi a Roma, un libro esamina gli ultimi ritrovati a basso impatto

Arianna Antoniutti

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Il volume Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche, curato da Alfonsina Russo e Irma Della Giovampaola per L’Erma di Bretschneider, raccoglie gli interventi presentati nel corso del convegno internazionale di studi, organizzato dal Parco archeologico del Colosseo, tenutosi lo scorso anno a Roma presso la Curia Iulia.

Le giornate di studio hanno riunito, nel segno della multidisciplinarità, rappresentanti e professionisti di differenti aree archeologiche chiamati a confrontarsi, come riassume il sottotitolo del volume, sulle tematiche relative a cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico e degrado chimico-ambientale.

Numerose le aree archeologiche italiane e straniere indagate, ciascuna con le proprie caratteristiche e criticità: Colosseo, Pompei, Paestum, Ercolano, per quanto concerne la gestione e monitoraggio nei parchi archeologici nazionali, Petra e Machu Picchu, ad esempio, per il patrimonio culturale estero.

L’obiettivo comune, per quanto concerne monitoraggio e manutenzione programmata, è la creazione di un protocollo di nuove tecnologie a basso impatto, qui illustrate dai contributi scientifici.

Un primo importante risultato in questa direzione è stato compiuto proprio dal Parco archeologico del Colosseo: il laboratorio e il sistema web Gis, una piattaforma per il monitoraggio propedeutica alla progettazione degli interventi da realizzare, sono stati avviati e sono prossimi a una prima effettiva sperimentazione sui monumenti del Foro Romano.

Completano il volume tredici casi di studio, tra cui il monitoraggio satellitare delle Mura Aureliane di Roma, il sito di Villa Adriana a Tivoli, in rapporto ai cambiamenti climatici, e le interazioni piante-monumenti nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri.

Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche. Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale, a cura di Alfonsina Russo e Irma Della Giovampaola, 280 pp., ill. col., L’Erma di Bretschneider, Roma 2020, € 225,00

Un tratto delle Mura Aureliane a Roma, tra porta San Sebastiano e porta Ardeatina, una delle aree soggette a monitoraggio. Foto tratta da Wikipedia

Uno scorcio di Villa Adriana a Tivoli, una delle aree soggette a monitoraggio

Arianna Antoniutti, 22 settembre 2020 | © Riproduzione riservata

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