Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliIn occasione della grande mostra «Vermeer» al Rijksmuseum di Amsterdam, la città in cui l’artista trascorse l’intera esistenza gli dedica il semestre di approfondimento Discover Vermeer’s Delft (10 febbraio-4 giugno). Attività e itinerari riuniscono 12 luoghi del centro storico che ebbero un ruolo essenziale nella vita e nell’opera dell’artista come il Markt, la Oude, la Porta Est e la darsena, immortalata in quella «Veduta di Delft» (1660) che rimane il paesaggio urbano più celebre del Seicento olandese.
Stesse date per l’ambiziosa mostra «Vermeer’s Delft» (La Delft di Vermeer) al museo Prinsenhof, situato in quel «quartiere Vermeer» che circonda la centralissima zona del mercato. Oltre 100 tra dipinti, oggetti di arte applicata, mappe, stampe, disegni, libri e documenti biografici, provenienti non solo dai Paesi Bassi, ricostruiscono la rete relazionale dell’artista e il vivace clima culturale di Delft nel Secolo d’Oro, presentando capolavori firmati tra gli altri da Pieter de Hooch, Gerard Houckgeest, Cornelis de Man, Anthonie Palamedesz e Maria van Oosterwijck, pittrice professionista del genere floreale.
Spiccano per importanza «La mezzana» di Dirck van Baburen proveniente da Boston (presente nella celebre «Donna seduta alla spinetta» di Vermeer e probabilmente appartenente a sua suocera), e «Il Borgomastro di Delft e sua figlia» di Jan Steen ora al Rijksmuseum, testimonianze della profonda penetrazione del Caravaggismo in ambito olandese. Di grande interesse anche stampe e mappe prestate dal ricchissimo Archivio Civico di Delft, che contribuiscono a ricostruire una fedele immagine della città conosciuta dall’artista. q Elena Franzoia
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