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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliNel dicembre scorso il Tar del Lazio aveva nominato Angelo Borrelli, responsabile nazionale della Protezione civile, commissario ad acta per decidere sul rinnovo della concessione di un’ex cava a Porta Neola di Corcolle come discarica di materiali inerti. La località si trova lungo il vallone dell’Acqua Rossa, nell’Agro Tiburtino Prenestino, a pochi chilometri da Villa Adriana: una distanza così ravvicinata da aver sollevato numerose voci di protesta.
Ora che la Direzione regionale politiche ambientali ha revocato tale concessione, si dicono soddisfatte tanto le associazioni ambientaliste quanto il direttore dell’Istituto autonomo Villae, Andrea Bruciati, che tra i primi si era schierato contro il progetto di discarica: «L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este conserva e valorizza un patrimonio eccezionale ma fragile e sensibile, in cui natura e cultura si compenetrano mirabilmente e in maniera unica. Per questo qualsiasi atto e progetto che possa depauperare o intaccare il territorio rappresenta una violenza incommensurabile e senza ritorno, sia all’ecosistema in cui le Villae sono inserite, che ai siti Unesco stessi». In questa prospettiva le Villae sono «un modello anche di sviluppo alternativo», conclude Bruciati.

L’ex cava a Porta Neola di Corcolle
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