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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliA Napoli, città che vanta una consolidata tradizione sul contemporaneo e che fa delle sue contraddizioni un motivo di fascinazione creativa e intellettuale, il prossimo 24 gennaio apre una sede della londinese Thomas Dane Gallery; la direzione è affidata a Federica Sheehan, laureata in storia dell’arte a New York e con una lunga esperienza lavorativa in Italia, napoletana d’adozione da circa sette anni.
Il nuovo spazio situato al primo piano di Casa Ruffo, residenza ottocentesca voluta da Beniamino Ruffo principe di Calabria e dimora di molti intellettuali tra cui il filosofo Benedetto Croce e lo scrittore polacco Gustaw Herling-Grudziski, è stato sottoposto a interventi di ripristino dello stato originario che hanno garantito, tra l’altro, il recupero della veranda con affaccio sul golfo di Napoli.
Dalla suggestione di queste storiche presenze, come dalle numerose altre che hanno soggiornato a Napoli sin dai tempi del Grand Tour, si sviluppano la ricerca e la programmazione della galleria, votata a realizzare residenze, progetti ed esposizioni. La mostra inaugurale (dal 24 gennaio al 24 marzo), allestita nei cinque saloni della galleria, sarà dedicata a opere di Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring e Kelley Walker ispirate alle molteplici caratteristiche di Napoli, città che contiene al contempo il senso del tragico e la vertigine della bellezza, il radicamento nella tradizione e l’attitudine al nuovo. Non è un caso che il noto motto reciti «vedi Napoli e poi muori», sintetizzando in modo eloquente il «vivace caos della città, nella sua energia sfuggente e nella sua storia opulenta, da cui gli scrittori e gli artisti hanno da sempre trovato ispirazione», spiega Thomas Dane.
THOMAS DANE GALLERY

L'affaccio sul Golfo di Napoli di Casa Ruffo, sede della Thomas Dane Gallery
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